Garlasco, parla l'ex carabiniere che mise le cimici a Sempio: "Vi spiego le chiamate”

Cimici e chiamate: in un’intervista l’ex maresciallo dei carabinieri chiarisce i presunti misteri sulle intercettazioni ad Andrea Sempio

Screen Quarto Grado
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Non si sa cosa accadrà nelle due inchieste, apparentemente intrecciate, la nuova sul delitto di Garlasco condotta dalla procura di Pavia e Clean 2 sulla corruzione condotta dalla procura di Brescia. Ma intanto parlano i protagonisti e i comprimari.

Uno di essi è Giuseppe Spoto, l’ex maresciallo dei carabinieri che l’8 febbraio 2017 notificò la seconda indagine a carico di Andrea Sempio, mentre un suo collega istallava le cimici nell’automobile dell’indagato. Spoto si reca appunto alle 16.30 di quel giorno in un centro commerciale per la notifica e Sempio inizia a essere intercettato con il padre alle 17.13: cosa accade in quei circa 40 minuti? Lo ha chiesto all’ex militare Giammarco Menga, inviato di Quarto Grado.

Spoto chiarisce tutto, e riferendosi ad Andrea Sempio dice: “Gli ho consegnato una copia dell’atto, che lui ha letto dall’inizio alla fine, e che poi gli ho spiegato. E gli ho spiegato anche la questione della rinuncia ai termini per l’interrogatorio, perché essendo di due giorni il tempo libero avrebbe dovuto rinunciare, infatti nella notifica lui ha scritto ‘per rinuncia ai termini’. E poi sono rimasto lì, ma essenzialmente abbiamo parlato dell’atto, non abbiamo parlato di altro noi”.

Ho traccheggiato”, aggiunge, spiegando che in quel tempo attendeva che il collega confermasse di “aver terminato l’istallazione della microspia”. Ma afferma anche di aver fatto probabilmente un errore, scrivendo sull’atto l’orario delle 17.45, anziché quello delle 16.45, poiché in effetti l’istallazione è avvenuta alle 16.47.

La cimice registra però una prova tecnica all’1.30 di quella stessa giornata: Spoto illustra come si trattasse di una prova tecnica di routine. “Se fosse stata istallata sulla macchina di Sempio, ci sarebbe stato tutto il percorso tra Garlasco e Montebello, mentre invece la cimice comincia a trasmettere dalle 16.47 e c’è il percorso tra Montebello e Garlasco”, dice.

C’è poi la questione dei report sui tabulati telefonici dell’indagato, che nel 2017 fu archiviato per la seconda volta e da marzo 2025 è indagato per la terza: in quei report non erano annotate le chiamate tra Sempio e Silvio Sapone, ex responsabile della polizia giudiziaria di Pavia.

Erano le chiamate che il mio capo aveva detto di aver fatto a Sempio, io le ho interpretate per ragioni di servizio. Quindi non ho ritenuto opportuno riportarle. Allegati a quella nota però ci sono tutti i tabulati, per cui non c’era niente di misterioso o di nascosto”, conclude Spoto.

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