
La Procura di Brescia ha disposto la perquisizione del pm di Milano, Pietro Paolo Mazza, ex magistrato a Pavia mentre era in servizio l'allora procuratore aggiunto Mario Venditti, nell'ambito dell'attività investigativa relativa all'inchiesta "Clean 2". La Guardia di Finanza di Brescia sta acquisendo la documentazione nell'ufficio di Mazza su delega della pm Claudia Moregola e del procuratore di Brescia, Francesco Prete. Secondo l'Ansa, i finanzieri avrebbero cercato materiale sulle presunte spese sostenute per ristoranti, corse ai cavalli e auto di lusso.
L'accusa
Il sostituto procuratore di Milano è indagato per un episodio di corruzione e peculato nel fascicolo che riguarderebbe Venditti. In particolare Mazza è accusato di aver comprato un'auto a prezzo di favore dalla società Esitel, dei fratelli Cristiano e Raffele D'Arena, e in cambio averle affidato un servizio d'intercettazioni telefoniche e informatiche durante lo svolgimento di un'inchiesta. In quegli anni, Esitel gestiva le intercettazioni per la Procura di Pavia. "Ho molto fiducia che la vicenda si chiuda positivamente nel più breve tempo possibile", ha detto l'avvocato Massimo Dinoia, uno dei legali che assistono il magistrato, raggiunto telefonicamente da La Presse.
L'inchiesta "Clean 2"
L'inchiesta "Clean 2" indaga sul cosiddetto "sistema Pavia", ovvero una ipotetica rete di presunti rapporti opachi tra carabinieri, imprenditori e politici e magistrati. Una prima fase dell'indagine aveva portato all'arresto dell'ex ufficiale Maurizio Pappalardo e del carabiniere forestale Antonio Scoppetta. Come precisa il Corriere della Sera, il nome di Venditti sarebbe saltato fuori in varie testimonianze. Ad ogni modo l'ex procuratore aggiunto della procura Pavia non è indagato nell'ambito di suddetta inchiesta, che è completamente slegata dalla vicenda giudiziaria di Garlasco.
L'ipotesi di corruzione in atti giudiziari
Mario Venditti è indagato dalla procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari. L'indagine ruota attorno a un pizzino trovato in casa dei genitori di Andrea Sempio durante la perquisizione del 14 maggio scorso. Sul biglietto, risalente agli inizi di febbraio del 2017, viene indicato il nome dell'ex pm seguito dalla scritta "gip archivia x 20.30. euro". Da qui l'ipotesi che l'allora procuratore aggiunto di Pavia possa aver intascato una somma di denaro per la richiesta di archiviazione del fascicolo a carico di Sempio.
Venditti, tramite il suo legale, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Brescia contro il decreto di perquisizione e sequestro firmato dai pm bresciani Moregola e Prete. L'udienza per discutere il provvedimento è stata fissata per martedì 14 ottobre.