Cronaca giudiziaria

Grillo e l'aggressione al giornalista Mediaset: cosa ha deciso il giudice

Il giudice ha assolto l'ex comico dalle accuse di violenza privata e lesioni colpose. Il fondatore del M5S dovrà pagare una provvisionale di 1.000 euro al giornalista, oltre al rimborso di 3.500 per le spese processuali

Grillo e l'aggressione al giornalista Mediaset: cosa ha deciso il giudice

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Grillo e l'aggressione al giornalista Mediaset. Ecco cosa prevede la sentenza

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Beppe Grillo è stato assolto in primo grado dalle accuse di violenza privata e lesioni. A stabilirlo è la sentenza del Tribunale di Livorno in seguito agli eventi che tre anni fa hanno visto il fondatore del Movimento 5 Stelle strattonare il giornalista Francesco Selvi fuori dalla sua villa in Versilia. Per quell'episodio, avvenuto il 7 settembre 2020 a Marina di Bibbona, l'inviato di Mediaset per la trasmissione “Dritto e Rovescio” aveva deciso di procedere per vie legali.

Il legale di Selvi, Gian Claudio Emeri, ha voluto specificare che il giudice ha accertato la sussistenza dei fatti ma ha assolto in base all'articolo 131 bis Cpp che esclude la punibilità per particolare tenuità del fatto. Ciononostante, il comico è stato condannato al risarcimento dei danni al giornalista da quantificarsi in separata sede e a una provvisionale di 1.000 euro in suo favore, oltre al rimborso di 3.500 per le spese di costituzione di parte civile. L’ex leader dei pentastellati è stato anche condannato a un risarcimento del danno pari a 500 euro ciascuno a Fnsi e Ordine dei giornalisti, costituitisi parte civile.

Il difensore di Grillo ha dichiarato:"Sono parzialmente soddisfatto nel senso che è stata accolta una delle nostre richieste subordinate, e quindi in questi casi la difesa non può che essere soddisfatta dell'esito. Possiamo dire che i giudici hanno ritenuto non penalmente rilevante la condotta, mentre invece hanno considerato la condotta stessa come produttiva di un danno che adesso vedremo in che termini è stato considerato alla luce poi della sentenza. Sappiamo solo la decisione, non la motivazione".

Il 2020 era il primo anno di pandemia e, all’epoca, era in carica il governo Conte II sostenuto da Pd e grillini, mentre il centrodestra si trovava all’opposizione. Nel 2019 c’erano state le elezioni europee che avevano visto trionfare la Lega di Salvini e avevano certificato un considerevole consenso per Fratelli d’Italia che segnava l’inizio dell' ascesa inarrestabile di Giorgia Meloni.

Francesco Selvi, in qualità di inviato di Rete 4, si era avvicinato al comico genovese per chiedergli cosa pensasse della leader di Fratelli d’Italia e del suo successo dato che, al tempo, il suo movimento soffriva di una certa emorragia di consensi. L'esponente politico non ha dato modo al giornalista di esprimersi e non si è neanche limitato ad ignorarlo come era suo diritto, ma ha reagito con aggressività. Selvi ha raccontato: “Grillo prima ha cercato di portarmi via il cellulare poi, dopo avermi spruzzato addosso del liquido igienizzante, mi ha spinto con forza facendomi cadere indietro da una scala che collega lo stabilimento alla spiaggia”. Dopo la colluttazione, il giornalista ha detto di aver avuto cinque giorni di prognosi per un trauma distorsivo al ginocchio. L’Associazione Stampa Toscana e la Federazione nazionale della stampa avevano rilasciato una dichiarazione congiunta in cui avevano dichiarato: “Non è tollerabile che un personaggio impegnato in maniera diretta o indiretta in politica, quindi un uomo pubblico a tutti gli effetti, reagisca in maniera violenta davanti a un giornalista che sta solo esercitando la sua professione”.

Dopo aver appreso dell’assoluzione, Selvi ha dichiarato: "Le sentenze non si commentano, si rispettano. Si parte però da un presupposto importante: il giudice in questo processo ha sostanzialmente certificato che ci sono stati dei reati, di lieve entità, ma di fatto è stato privato il giornalista della possibilità di fare delle domande.

Su questo poi continueremo a interrogarci in futuro valutando anche altre azioni legali sul tema".

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