
Adriano Panzironi, conosciuto al pubblico del piccolo schermo e sui social come il "guru delle diete", è stato condannato in primo grado 2 anni e 8 mesi per esercizio abusivo della professione medica. Secondo l'accusa, il 53enne avrebbe dispensato consigli su regimi alimentari e proposto l'assunzione di integratori ritenuti "potenzialmente dannosi" per la salute. Il tribunale monocratico di Roma, su richiesta della procura, ha inflitto una pena ad 1 anno e 4 mesi anche al fratello gemello del sedicente professionista, Roberto Panzironi, accusato di reato in concorso. Inoltre i due imputati dovranno provvedere al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, nonché al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 20mila euro in favore dell'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo) di Roma.
La condanna
La sentenza di primo grado è arrivata a cinque anni dall'avvio del processo. I pm di piazzale Clodio contestano a Panzironi di aver esercitato abusivamente la professione nei confronti di una "numerosa platea di ascoltatori della trasmissione televisiva Life 120 Channel", in onda tutti i giorni sul digitale terrestre. Nella fattispecie, secondo quanto emerso dalle indagini, l'imputato avrebbe fornito agli utenti "particolareggiate indicazioni sul regime alimentare - si legge in uno stralcio delle carte d'inchiesta visionate dall'Ansa - e programmi e metodi di nutrizione, scientificamente qualificabili in termini di 'dieta' perché improntati all'eliminazione di taluni cibi ed all'assunzione di altri in dosaggi determinati".
Le diete personalizzate
A quanto pare, nulla sarebbe stato lasciato al caso. Secondo gli inquirenti, infatti, Panzironi avrebbe fornito indicazioni "in forma personalizzata" agli spettatori, dopo aver acquisito i rispettivi recapiti telefonici mediante gli operatori di un call center. Agli utenti, che potevano contattarlo anche su Facebook, avrebbe prescritto alcuni integratori che venivano commercializzati online dallo stesso imputato. I prodotti "contenenti vitamine, metalli di interesse biologico, melatonina ed altre sostanze" sarebbero stati "di potenziale nocitività per la salute dell'individuo se assimilati senza controllo medico".
L'accusa nei confronti del fratello
Quanto al fratello gemello del 53enne, Roberto Panzironi, si sarebbe ritagliato un "ruolo operativo" nel business. Secondo l'accusa, l'uomo provvedeva "alla stampa e alla divulgazione" delle pubblicazioni "pseudoscientifiche". E dunque per gli inquirenti, Roberto avrebbe concorso "moralmente e materialmente" con il fratello nella "commissione del reato sia rafforzandone il proposito delittuoso e sostenendone le iniziative illecite, sia dando attuazione e rendendo disponibili gli strumenti logistici per operare con quelle particolari modalità e per finanziarle". Da qui la condanna di primo grado a 1 anno e 4 mesi per concorso in reato.
Magi (Omceo): "Soddisfatti per la condanna"
"Sono molto soddisfatto per questa condanna", ha dichiarato all'Ansa Antonio Magi, il presidente di Omceo Roma. Era stato lui, nel 2018, a denunciare Panzironi per esercizio abusivo della professione medica: "Come Ordine dei medici riteniamo che la magistratura abbia dato un segnale molto importante. - ha aggiunto Magi - Speriamo che questo sia di monito per tutti quanti: non seguite semplicemente chi promette di farvi vivere 120 anni, ma seguite i medici e i professionisti sanitari abilitati dal Ssn alla cura della persona".
Parole di soddisfazione anche da parte dell'avvocato Valeria Raimondo, che ha rappresentato e difeso Omceo Roma: "Non posso non esprimere apprezzamento per questo risultato, - le parole del legale -che ripaga l'impegno difensivo profuso in questi anni di processo e che segnala l'emergere di una sensibilità al passo con i tempi, che tiene conto delle nuove e insidiose modalità di comunicazione rappresentate dai social".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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