Inchiesta Liguria, revocati i domiciliari ad Aldo Spinelli

La gip ha accolto l’istanza presentata dalla difesa. L’imprenditore è accusato di aver corrotto l'ex presidente ligure Giovanni Toti e l'ex presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini

Inchiesta Liguria, revocati i domiciliari ad Aldo Spinelli
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Dopo novanta giorni trascorsi ai domiciliari, Aldo Spinelli torna libero. La gip Paola Faggioni ha accolto l'istanza presentata venerdì dagli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza ma ha disposto l’interdittiva per dodici mesi. Accusato di aver corrotto l'ex presidente ligure Giovanni Toti e l'ex presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente del Livorno Calcio ha deciso di cedere al figlio Roberto - anche lui indagato nell'ambito della stessa inchiesta ma non raggiunto da misure cautelari – l'usufrutto delle quote di maggioranza delle sue società attraverso un atto di donazione.

Come accaduto a Toti, costretto a rassegnare le dimissioni da presidente di Regione Liguria per ottenere la libertà, anche Spinelli è stato “spinto” a cedere le quote in Spininvest, dopo aver tentato inutilmente la carta di mettere a capo della holding l’ex numero due del Csm e dirigente nazionale Pd David Ermini. L’unico ancora in custodia cautelare è Signorini, al quale erano stati concessi gli arresti domiciliari dopo più di due mese trascorsi nel carcere di Marassi.

Lo stop agli arresti domiciliari è arrivato nel giorno della conferma del giudizio immediato: come sancito dalla gip Faggioni, che ha accolto la richiesta della Procura, il processo inizierà il prossimo 5 novembre. Assegnato automaticamente in base a una tabella stabilita con un sistema informatico, il collegio giudicante sarà composto dai giudici Roberto Cascini, Riccardo Crucioli e Valentina Vinelli.

Ricordiamo che Spinelli è accusato di corruzione per aver finanziato con 74 mila euro – bonifici trasparenti – i comitati elettorali dell’ormai ex governatori Toti, in cambio – secondo l’accusa – di un presunto do ut des. Dal canto suo, il terminalista ha respinto ogni addebito, confermando la sua totale innocenza. Tra tre mesi inizierà la battaglia in tribunale.

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