
John Elkann farà il "tutor" ai Salesiani. Insegnerà ai giovani, insomma, condividendo con loro la sua esperienza di manager di livello. È quanto ha messo sul piatto (insieme a oltre 183 milioni di euro già versati al Fisco) il numero uno di Stellantis, per ottenere il parere favorevole della procura di Torino alla messa alla prova ai servizi sociali nell'inchiesta sull'eredità della nonna Marella Agnelli. Un percorso che dovrebbe durare all'incirca un anno, e al termine del quale, se il giudice lo riterrà concluso positivamente, potrà ottenere che i reati di cui è accusato vengano estinti. I salesiani sono un istituto religioso maschile, fondato nel 1859 da don Giovanni Bosco nel rione Valdocco di Torino, che si dedicano all'istruzione e all'educazione dei più giovani nelle scuole e negli oratori.
I pm hanno contestato a Elkann truffa allo Stato ed evasione fiscale: dopo circa due anni di indagine, con anche rogatorie internazionali in Lussemburgo e in Svizzera, gli inquirenti hanno accertato importi non dichiarati al Fisco ai fini Irpef per 248,5 milioni di euro e una "massa ereditaria" non tassata per circa un miliardo. Gli indagati ne hanno versati 183 milioni e il debito tributario, con anche sanzioni e interessi, è stato dichiarato estinto. I reati, ancora no: per farlo, Elkann dovrà compiere appunto un percorso di circa anno.
Per gli altri indagati - i fratelli Lapo e Ginevra Elkann, il notaio svizzero Urs Von Grunigen, e per due annualità inizialmente contestate a John Elkann - l'accusa, con i pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti, guidati dall'aggiunto Marco Gianoglio, ha chiesto l'archiviazione.
La procura ha dato anche parere favorevole al patteggiamento di Gianluca Ferrero, commercialista degli Elkann e presidente della Juventus. E ha chiuso le indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio al notaio Remo Morone.