Proseguono gli interrogatori per l'inchiesta sulla presunta corruzione a Genova. Oggi è il turno di Aldo Spinelli, che gli inquirenti avrebbero dovuto sentire già sabato ma per una mancata notifica ai suoi avvocati tutto è slittato a oggi. Spinelli, al pari di Giovanni Toti e di Matteo Cozzani,si torva agli arresti domiciliari, al contrario di Paolo Emilio Signorini che, invece, si trova in carcere. E, proprio alla luce delle dichiarazioni fornite agli inquirenti, l'ex patron di Genoa e Livorno ora spera di tornare in libertà. "Io penso di meritarmelo", ha commentato con i giornalisti uscendo dal tribunale.
L'interrogatorio dell'imprenditore è iniziato poco prima di mezzogiorno e mezzo e si è concluso verso le 14. A differenza di altre persone indagate, Spinelli ha voluto rispondere a tutte le domande poste durante l'interrogatorio di garanzia. "Ho voglia di parlare...", ha detto prima di entrare di entrare nell'aula del gip. L'avvocato Vernazza, che accompagna l'imprenditore, è apparso soddisfatto al termine dell'incontro: "Ha parlato e ha dato le sue spiegazioni". Prima di lui era stato il turno di Roberto, il figlio, anche lui indagato ma non sottoposto ad alcuna misura cautelare restrittiva. Anche da parte sua pare ci sia stata la massima collaborazione e volontà a rispondere a tutte le domande degli inquirenti.
Completamente diverso l'approccio tenuto da Cozzani, che è stato interrogato a La Spezia e ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere ma rilasciando dichiarazioni spontanee. Difeso dall'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo, lo scorso venerdì il capo di gabinetto di Toti è stato ascoltato a Genova, dove ha tenuto la stessa identica linea, rilasciando dichiarazioni volontarie, esternando la volontà di rassegnare le proprie dimissioni. Con questa mossa, Cozzani spera di riuscire a ottenere la revoca dei domiciliari. L'interrogatorio di La Spezia è relativo a un filone di indagine aperto dalla procura spezzina, che ha indagato il collaboratore di Toti. Cozzani è stato per alcuni anni sindaco di Portovenere, piccolo comune a fortissima vocazione turistica della costa spezzina ed è stato indagato a La Spezia per corruzione e turbata libertà degli incanti.
Nel frattempo, mentre prosegue il filone giudiziario, si intensificano anche le discussioni politiche sulla vicenda.
Il governatore Toti, per il momento, non ha intenzione di rassegnare le sue dimissioni, com'è suo diritto fare. Potrebbe lasciare il suo ruolo per agevolare la propria difesa ma si tratta di discorsi che si faranno in un secondo momento. E mentre l'opposizione specula sul caso, nel centrodestra si inizia comunque a ragionare su un eventuale "dopo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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