
L'avvocato Massimo Lovati è uscito di scena dal caso dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, dopo che Andrea Sempio, da lui difeso per molti anni, gli ha revocato l'incarico. L'avvocato Lovati si trova ora nella condizione di essere stato costretto ad avere lui stesso un difensore per una querela che gli è stata sporta dallo studio legale Giarda, che per lungo tempo è stato difensore di Alberto Stasi, a seguito di alcune dichiarazioni fatte da Lovati a marzo in relazione all'indagine del 2017 su Sempio. Da qualche giorno, Lovati non è più ospite in tv ma lo è il suo avvocato Fabrizio Gallo a fare le sue veci.
Secondo l'avvocato Gallo, "il problema non è nato perché Sempio è divergente dalla strategia di Lovati, che ha sempre sposato", ha spiegato l'avvocato aggiungendo che tutto è nato "dallo scontrino, che Lovati non voleva venisse presentato. Se io sono innocente non ho bisogno di presentare un alibi". L'avvocato sostiene anche che "lo scontrino può essere uno degli elementi che può inchiodare Andrea Sempio, e glielo aveva detto". In questo momento tutte le valutazioni di merito sugli elementi che fanno parte dell'inchiesta spetta alla procura di Pavia, che sta andando avanti nel proprio lavoro. E sarà compito del nuovo avvocato di Andrea Sempio, Liborio Cataliotti, prendere in mano la difesa dell'unico indagato di questo nuovo filone affiancandosi all'avvocato Angela Taccia, che continua a essere il punto di fermo del pool difensivo. Nei suoi interventi televisivi, l'avvocato Gallo ha anche dichiarato che "senza Massimo Lovati, Andrea Sempio sarebbe finito in carcere".
L'avvocato Antonio De Rensis, che insieme all'avvocato Giada Bocellari difende Alberto Stasi intervenendo a Mattino 5 ha dichiarato di pensare che "quando questa indagine metterà tutte le carte sul tavolo si saprà tutto di tutti". Nel frattempo continua a essere in corso l'incidente probatorio, che si concluderà solamente a dicembre, che si sta occupando di analizzare le impronte latenti eventualmente utilizzabili sui reperti della spazzatura di casa Poggi risalenti alla mattina dell'omicidio ma anche, e soprattutto, il Dna sotto le unghie della vittima.
Questa è forse l'analisi attualmente più delicata, che rientra anche in un "giallo" relativo a una consulenza preparata per Sempio dal generale Garofalo nel 2017 e mai depositata. I periti hanno ancora meno di due mesi per ultimare tutti gli accertamenti del caso e arrivare all'udienza conclusiva con elementi in mano. Le indagini tradizionali è presumibile terminino in una fase successiva.