"Attacchi sopra le righe da parte del difensore". Sono le dure parole usate in una nota diffusa oggi alla stampa dalla procura della Repubblica di Brescia, al lavoro sull'inchiesta che vede indagato per corruzione e peculato l'ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti, in relazione al caso Garlasco. Il riferimento è alle parole dell'avvocato di Venditti, Domenico Aiello, che ieri in udienza al Riesame, fra le altre cose, ha declamato una poesia composta da suo padre, intitolata "L'Anatema". "I recenti attacchi sopra le righe mossi da un difensore nei confronti di un’indagine di grande rilevanza mediatica, attualmente condotta dalla Procura della Repubblica di Brescia - la nota firmata dal procuratore bresciano Francesco Prete e dal procuratore generale Guido Rispoli - ripropongono la questione del deragliamento del processo penale su altri ed impropri terreni". Ancora: "Per il magistrato del pubblico ministero vige il divieto, disciplinarmente sanzionato, di qualunque esternazione sulle indagini da egli condotte. Restiamo convinti – e ne diamo quotidianamente prova – che il riserbo debba accompagnare l’attività del pubblico ministero anche per salvaguardare la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, ma altrettanto convinti siamo che, al di là dei doveri deontologici, la continenza ed il rispetto per il contraddittore debbano ispirare la condotta di ogni parte processuale".
Le parole di Aiello ieri in udienza: "L'ingiustizia nella storia si presenta sempre come ricerca di giustizia e oggi l'assenza del pm in aula segna una definitiva bancarotta del decoro e della coerenza con cui questa azione è stata iniziata e condotta a termine. I pubblici ministero disertano l'udienza senza nessuna giustificazione, con un comportamento inqualificabile, dopo aver appreso da tre avvocati diversi, sentiti come testimoni, che i soldi sono stati presi da loro". E poi i versi: "Mi avete umiliato, calunniato, diffamato e abbandonato, ma la mia stima mai intaccato. Non uno straccio di prova avete portato, soltanto calunnie e cattiverie per legittimare le vostre miserie. (...) Strade di immondizie ho transitato, soltanto omuncoli ho incontrato. Non son di cuore forte, ma di salda fede. Il mio onore trionferà.
La vostra malvagità vi distruggerà. Di ogni ben mi avete privato ma la mia dignità vi ha disarmato (...). Il rimorso vi soffocherà e il sorriso sul vostro viso per sempre sparirà ma sul mio ritornerà. Maledetti, maledetti, maledetti".