Leonardo La Russa ha chiesto di accedere alla giustizia riparativa in merito all'accusa di revenge porn rimasta a carico del giovane e dell’amico Tommaso Gilardoni dopo le accuse di violenza sessuale. Il figlio del presidente del Senato, attraverso i suoi legali, ha presentato un'offerta risarcitoria a favore della ragazza, che lei al momento ha rifiutato, e ha chiesto di potere accedere a un percorso di giustizia riparativa. Lo scorso 30 ottobre le indagini per violenza sessuale, relative ai presunti abusi ai danni di una 22enne avvenuti la notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, a carico del figlio del presidente del Senato e dell'amico dj sono state archiviate. I due, però, sono rimasti imputati in udienza preliminare per due episodi distinti di "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti" su quella notte.
In aula la pm Rosaria Stagnaro e l'aggiunto Letizia Mannella hanno ritenuto l'offerta da 25mila euro una cifra ragionevole rispetto all'ipotesi di reato ma non soddisfacente per portare all'estinzione del procedimento senza prima effettuare percorso di giustizia riparativa, che in genere corre parallelamente al procedimento penale (senza estinguerlo) e il giudice potrebbe tenere conto al momento della sentenza: "Non è un'offerta congrua, c'è stata una lesione di un mio diritto costituzionale", ha spiegato, in sostanza, la giovane con una mail depositata dal suo legale, l'avvocato Stefano Benvenuto. Gli avvocati del 23enne, Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, hanno fatto presente alla gup che il giovane è disposto a seguire un percorso di giustizia riparativa, che nel caso sarà definito più avanti e dovrebbe riguardare i temi della violenza di genere. Gli stessi legali puntano invece, tra offerta economica e programma, a far dichiara estinto il procedimento penale.
Nella prossima udienza, il 17 dicembre, si capirà se la ragazza, parte civile, lascerà cadere definitivamente quell'offerta, che intanto i legali formalizzeranno depositando un assegno nel procedimento. Se l'accettasse, potrebbe rimettere la querela e a quel punto il procedimento si estinguerebbe. La gup, poi, dovrà decidere anche se ammettere Leonardo Apache alla giustizia ripartiva e se sospendere, nel frattempo, il procedimento o decidere comunque sulla sua posizione, che è in udienza preliminare. La difesa punta, in pratica, all'estinzione del reato dopo la giustizia riparativa.
Sempre Il 17 dicembre ci dovrebbe essere sentenza, invece, per Gilardoni, che ha scelto il rito abbreviato. La discussione è in corso, con richiesta di condanna dei pm e di assoluzione da parte dei difensori Alessio Lanzi e Luigi Stortoni.