
Gli assist dei giudici alle Ong dei migranti proseguono in Italia: il decreto Piantedosi viene ripetutamente disapplicato e le sanzioni inflitte alle navi che l'hanno violato vengono prima sospese e poi, spesso, annullate. L'ultimo caso si è verificato ad Agrigento, dove il tribunale ha "liberato" la nave veloce Aurora dell'Ong tedesca Sea Watch che da 18 giorni era ferma nel porto di Lampedusa. È stata la stessa organizzazione a renderlo noto con una serie di tweet nei quali si è mostrata soddisfatta del risultato ottenuto.
"Ieri il Tribunale di Agrigento ha sospeso il fermo amministrativo che da 18 giorni teneva la nostra nave veloce Aurora bloccata in porto. Le motivazioni del Giudice ribadiscono l'ovvio: 1) Il capitano ha rispettato il diritto internazionale, portando al sicuro 70 persone; 2) Bloccare Aurora in un periodo dagli intensi flussi migratori, come quello estivo, è un atto volto ad ostacolarci nel salvare vite in mare", si legge nel post. Nella sentenza si legge che il fermo "determina l’impossibilità totale di utilizzare un bene essenziale allo svolgimento di attività umanitarie, impedendo concretamente ogni operazione di soccorso in mare" e che la sentenza è arrivata "in un periodo — quello estivo — notoriamente caratterizzato da un incremento dei flussi migratori e, conseguentemente, del numero di eventi SAR nelle acque del Mediterraneo centrale".
Secondo il giudice, non si possono aspettare i tempi di un verdetto nel merito perché "la prevalenza del diritto alla vita e alla dignità umana, nonché alla libertà di operare in conformità a doveri giuridici sovranazionali, giustifica l’urgenza dell’intervento cautelare". Questa sentenza rischia di dare il via libera a un sistema di totale anarchia: il fermo della nave Aurora è avvenuto perché l'equipaggio, contravvenendo alle indicazioni fornite dalle autorità italiane, ha scientemente scelto di non portare i migranti a Pozzallo, che era il porto indicato, per sbarcarli a Lampedusa, su autorizzazione della Capitaneria di porto, molto più vicino e comodo da raggiungere. Se tutte le navi facessero nello stesso modo, disattendendo le indicazioni delle autorità preposte, si verrebbe a creare una situazione di caos in cui sono le Ong a disporre liberamente dei porti italiani senza alcun controllo da parte delle autorità.
"Un altro colpo per la folle Legge Piantedosi, che rimane una trovata populista e disumana le cui conseguenze ricadono solo e soltanto sulle migliaia di persone che ogni giorno rischiano la vita a sud delle nostre coste", è la conclusione della Ong.