L'udienza preliminare che vede imputata Daniela Santanchè e altre quattro persone di truffa aggravata ai danni dello Stato per l'utilizzo della cassa integrazione Covid è stata sospesa almeno fino al 20 febbraio 2026. Lo riferisce l'avvocato Salvatore Pino, uno dei legali della ministra del Turismo. La gup di Milano, Tiziana Gueli, ha congelato il procedimento in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione con la Procura di Milano sollevato dal Senato sull'inutilizzabilità di alcuni atti. La sospensione del procedimento comporta anche la sospensione dei termini per la prescrizione.
In udienza i sostituti procuratori Maria Gravina e Luigi Luzi hanno depositato una memoria con cui si sono opposti alla richiesta di sospensione del procedimento presentata dai legali di Santanché. Per i pm, che hanno citato all’interno del documento giurisprudenza proveniente dai processi "trattativa Stato-Mafia" e "Open-Renzi", la richiesta di sospensione in caso di conflitto di attribuzioni sull’utilizzabilità di atti è legittima solo quando viene sollevata dall’autorità giudiziaria, quindi dalla Procura o dal giudice dell’udienza preliminare o del dibattimento.
La decisione della Consulta, che potrebbe impiegare molti mesi a esprimersi, verte in particolare sulla possibilità di utilizzare a processo alcune registrazioni fatte da ex dipendenti di Santanché e delle società della galassia Visibilia, già utilizzate nelle cause di lavoro intentate a Roma, e alcune mail inviate ai vertici delle aziende mettendo in copia anche la ministra che all’epoca, nel 2020-2021, era solo imprenditrice. La Procura ritiene quelle prove dei documenti perfettamente utilizzabili e comunque non decisivi ai fini della richiesta di rinvio a giudizio o di una sentenza.
La tesi dei pm
Gli "elementi acquisiti" dalla Procura di Milano durante le "indagini" sulla presunta truffa all'Inps sulla cassa integrazione Covid, che sarebbe stata compiuta durante la pandemia da Daniela Santanchè, il compagno Dimitri Kunz, il manager Paolo Concordia e le società del gruppo Visibilia, sono sufficienti a disporre il "rinvio a giudizio" della ministra del Turismo a prescindere
dall'utilizzabilità di registrazioni, mail e messaggi in cui compare l'esponente di Fratelli d'Italia. Lo scrivono i pubblici ministeri di Milano, Marina Gravina e Luigi Luzi, nella memoria depositata alla gup Tiziana Gueli.