La moto rubata, la guida ubriaco contromano. Così lo straniero ha ucciso Lorenzo Brogioni

Un ventiquattrenne tunisino sarà processato per furto aggravato ed omicidio stradale: secondo l'accusa, avrebbe rubato una moto sotto effetto di alcol e droga ed avrebbe causato l'incidente nel quale ha perso la vita il libraio Lorenzo Brogioni

L'incidente nel quale ha perso la vita Lorenzo Brogioni
L'incidente nel quale ha perso la vita Lorenzo Brogioni
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Ventinquattro anni, originario della Tunisia, guidava una moto rubata senza avere la patente e sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Questo, stando a quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, l'identikit di Mohamed Omor Omran Harathi, il quale dovrà rispondere delle accuse di furto aggravato e di omicidio stradale. Già, perché secondo quanto ipotizzano gli investigatori, era proprio lui a guidare la Bmw che sfrecciava contromano in pieno centro a Firenze e che finì per travolgere la Fiat Panda sulla quale viaggiava il quarantatreenne libraio Lorenzo Brogioni, il quale perse la vita a seguito del violento scontro. Insieme ad Harathi, sarà processato anche il diciottenne connazionale Ayoub Rezgi (che era con lui sul mezzo e che sarebbe fuggito subito dopo il sinistro stradale) accusato di furto aggravato in concorso e di aver cooperato nell’omicidio stradale.

Su quella moto ci sarebbe stata infine una terza persona, un nordafricano diciassettenne, nei confronti del quale la procura sta procedendo presso il tribunale dei minori. L'incidente mortale si è concretizzato poco più di un mese fa: stando a quanto ricostruito, lo scorso 17 ottobre Brogioni stava tornado a casa dalla sua fidanzata, dopo essere stato ad accudire l’anziana madre malata. Dopo aver percorso via Fra’ Paolo Sarpi, era arrivato all’incrocio con via Gioberti, dove la sua Panda è stata centrata dalla moto Bmw con i tre a bordo. Una moto risultata peraltro appena rubata in via degli Alfani (mediante forzatura del blocchetto di accensione) che viaggiava contromano ad oltre 90 km/h. Harathi, secondo quanto emerso dai rilievi della polizia municipale, si sarebbe messo alla guida del mezzo rubato mentre era in stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droghe.

In base al capo d’imputazione, procedeva "a velocità elevata", "contromano", "senza essere titolare di patente e in stato di alterazione psicofisica per alcool e cannabinoidi". Nel sangue, al momento del controllo effettuato in ospedale dove era stato portato per le ferite riportate nell’incidente il giovane straniero, aveva a quanto sembra un tasso di alcol pari a 0,88 grammi per litro. Un tasso superiore a quello fissato dalla legge, dunque. Inoltre procedeva a folle velocità "non tenendo conto degli altri mezzi che incontrava e poteva incontrare sul suo percorso".

Nel mirino della procura è come detto finito anche Rezgi, perché "con il proprio comportamento e con il proprio concorso la condotta dell’Harathi". La compagna e i genitori di Brogioni potranno infine costituirsi parte civile: a breve potrebbero insomma esserci nuovi sviluppi.

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