
A pochi giorni dall'incidente probatorio per il caso di Garlasco, uno dei legali difensori di Alberto Stasi, Giada Boccellari, ha parlato con il Corriere della sera e ha fatto il quadro dell'avanzamento dell'indagine attualmente in corso da parte della procura di Pavia. Lei è l'avvocato storico dell'unico condannato per l'omicidio di Chiara Poggi, è al fianco di Stasi fin dalle prime ore e questo fu il suo primo caso in assoluto seguito come legale. Con le nuove evoluzioni del caso ci potrebbero essere novità e l'avvocato Boccellari è sempre stata convinta dell'innocenza del suo assistito: "A prescindere che sia colpevole o innocente, la sua condanna non è oltre ogni ragionevole dubbio".
I reperti raccolti nel 2007 pare non si trovino, potrebbero essere stati distrutti dopo la condanna definitiva di Stasi, come prevede la procedura standard. Sarebbe stata trovata una traccia di materiale genetico di Andrea Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi ma anche quel reperto, da quanto è noto, non sarebbe stato rinvenuto, ma sulle dita della vittima ci sarebbe stato anche un Dna ignoto, che le indagini proveranno ad attribuire. Potrebbe essere stato di una persona che era sulla scena del crimine, di persone passate in precedenza da casa Poggi o di soggetti intervenuti successivamente: "Lo accerterà l’incidente probatorio che inizia la settimana prossima. La Procura vuole acquisire i Dna di altri soggetti per identificare o escludere. Se, per esempio, ci fosse quello di Biasibetti è chiaro che non poteva essere a casa Poggi, visto che quel giorno era in Trentino".
Per l'impronta 33, invece, l'avvocato Boccellari sembra essere certa di poter avere ulteriori dettagli dai periti nominati, perché secondo il pool della difesa di Stasi "noi diciamo che è un’impronta molto carica di materiale biologico. Le conclusioni le trarranno i nostri consulenti nella relazione che depositeremo. È comunque un’impronta carica di materiale biologico che potrebbe anche essere sangue o sudore misto a sangue" e, ha aggiunto, "secondo i nostri consulenti si può fare una valutazione anche da una foto". Dalle parole di Boccellari sembra che potrebbero esserci sviluppi inattesi in un prossimo futuro, partendo anche da quanto emerse nel 2007 quando, spiega, "il nostro consulente disse che c’erano due persone.
Detto ciò per quello che sappiamo fino ad ora l’azione omicidiaria avviene in tre fasi e, almeno nelle prime fasi, non si può escludere la presenza di altri soggetti". Sul movente, poi, l'avvocato non si sbilancia: "Si capirà solo dopo che verrà accertato chi c’era sulla scena del crimine".