
Non è stato solo un accesso abusivo a un sistema informatico quello che ha fatto finire sul web video di momenti di intimità tra Stefano De Martino e la compagna Caroline Tronelli, ripresi a loro insaputa nella casa romana della 22enne che ormai fa coppia fissa con il conduttore Tv.
Quelle immagini sono state rubate da qualche hacker che si è introdotto nel sistema di videosorveglianza dell'abitazione della giovane proprio con l'intenzione di diffonderle, trasformando i due fidanzati nei protagonisti involontari di uno spettacolo hot. Per i magistrati della Procura di Roma, che hanno aperto un fascicolo in seguito alla denuncia immediata di De Martino, si tratta di revenge porn. Non sarebbe stato un colpo di fortuna di qualcuno che cercava qualcosa di interessante spulciando i video delle telecamere domestiche, ma di un furto mirato. Chi la notte del 9 agosto ha violato i blocchi del dispositivo riuscendo a mettere le mani sui video della coppia, lo ha fatto per sfruttare la loro intimità e per poi diffondere le immagini on line, non solo per trarne vantaggio economico.
Chi aveva interesse a farlo? Dopo che è cambiata l'ipotesi di reato è da qui che riparte l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, lo stesso che indaga sul gruppo Facebook Mia Moglie e su Phica.eu, dove sono finite a loro insaputa le immagini di centinaia di mogli e donne, poi diventate oggetto di commenti violenti e misogeni. Le indagini, al momento contro ignoti, sono delegate alla polizia postale, che sta cercando di risalire a chi ha violato e perché il sistema informatico interno della villa.
De Martino e la compagna erano in vacanza in Costa Smeralda quando l'hacker è entrato in azione introducendosi illegalmente nel dispositivo di sorveglianza della casa, superandone i blocchi senza troppe difficoltà e diffondendo immagini e video intimi della coppia sui social, in particolare su Telegram. Nel giro di poche ore il materiale rubato ha invaso le chat, diventando virale. La notizia è arrivata alle orecchie del conduttore tv grazie al messaggio di un follower: «Stefano sul web girano video intimi di te con la tua fidanzata». Subito la denuncia presso il commissariato di polizia di Porto Cervo per cercare di bloccare la diffusione delle immagini. Alcune pagine social dove erano state diffuse sono state chiuse, ma è servito l'intervento del Garante della Privacy a bloccarne la diffusione. Adesso è intorno a chi ha messo in piazza l'intimità della coppia, per sfruttarla, che gli investigatori stanno stringendo il cerchio. I magistrati procedono per il reato di revenge porn, la legge n.
69 del 2019, nota come Codice Rosso, che punisce la condivisione di materiale pornografico senza il consenso della persona ritratta per nuocerle, dunque non solo chi ha sottratto e diffuso illegalmente immagini o video trasformando un furto in uno spettacolo senza consenso, ma anche chi li ha solo ripostati sui propri social lasciando commenti in chat o forum.Sulla vicenda oltre a quella di Roma è al lavoro la Procura di Tempio Pausania.