Violentò una 12enne nel 2012. I genitori condannati per non averlo educato

Nel 2012, in provincia di Frosinone, un 15enne abusò di una ragazzina di 12 anni. Nel 2024, il giudice ha condannato i genitori del ragazzo risarcire la vittima per non avergli insegnato il rispetto per l'altro sesso

Violentò una 12enne nel 2012. I genitori condannati per non averlo educato
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Il loro figlio, all'epoca dei fatti quindicenne, abusò sessualmente di una ragazzina di 12 anni durante una festa di paese tenutasi in provincia di Frosinone. E i genitori del ragazzo, oggi ventisettenne, sono stati condannati a corrispondere alla vittima un risarcimento quantificato in 250mila euro, per non aver educato al meglio il loro figlio e non avergli insegnato a rispettare il genere femminile.

La decisione è stata presa nelle scorse dal tribunale civile, che ha riconosciuto il principio dell'obbligo di educazione e vigilanza dei minori a carico del padre e della madre del giovane. Lo riporta stamani il sito web Today, per una vicenda che arriva da una piccola realtà comunale della Ciociaria e che a quanto pare risale ormai a più di un decennio fa. Stando a quanto ricostruito, l'episodio in questione è avvenuto infatti nel 2012, durante una festa patronale: la giovanissima, oggi maggiorenne, quella sera aveva ottenuto per la prima volta dai propri genitori il permesso di uscire dopo cena.

Una piccola conquista risoltasi tuttavia in tragedia. Una volta uscita di casa, la ragazzina si era imbattuta in un giovane di 15 anni, il quale si era offerto di darle un passaggio in motorino. E proprio poco dopo sarebbero avvenuti gli abusi: invece di condurla alla festa come avrebbero concordato, l'allora minorenne avrebbe portato la ragazzina in un luogo isolato e fuori mano, per poter abusare sessualmente di lei. Una storia che fece scalpore a livello locale anche per quanto avvenuto nelle settimane e nei mesi successivi, sotto il profilo giudiziario: davanti alla giustizia minorile, vista la giovane età dell'indagato, era infatti scattato il "perdono giudiziale".

L'adolescente era dunque rimasto in libertà, mentre la ragazzina era stata giocoforza costretta a seguire un percorso psicoterapeutico per superare il trauma causatole dagli avvenimenti di quella sera. I genitori della vittima però avevano deciso di non arrendersi e il padre della stessa, poco prima di morire, aveva dato mandato al proprio legale di portare avanti la battaglia in sede giudiziaria e di tutelare la figlia. Si è quindi aperto un lungo percorso in tribunale che è durato più di due lustri.

E che è arrivato a conclusione solamente di recente, con il giudice che ha stabilito come i genitori del giovane avessero dovuto provvedere ad insegnargli il rispetto dell'altro sesso. La coppia dovrà pertanto risarcire l'oggi giovane donna, per un verdetto che in linea teorica potrebbe fare giurisprudenza.

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