Nonostante le condizioni meteo non ottimali, i migranti non rinunciano a prendere il mare in direzione dell'Italia. Il vento di maestrale che in questi giorni soffia sul Mediterraneo e sulle coste meridionali del Paese è vigoroso e il moto ondoso ben formato, tale da rendere difficoltose anche le operazioni di recupero e ricerca in mare. Sono diversi i naufragi che si sono verificati nelle ultime 24 ore e circa 30 i migranti dispersi. Mentre le organizzazioni puntano il dito irrazionalmente contro l'Italia per i morti in mare, dall'altra parte del Mediterraneo, con maggiore ragionevolezza, sanno chi sono i veri responsabili di queste tragedie.
"I passeggeri devono assumersi le loro responsabilità. Se vuoi lasciare la Tunisia, non è questo il modo di prendere il mare quando il tempo non è bello: la vita umana vale più di ogni altra cosa, l'Europa no", dice un nordafricano evidentemente lucido nella sua analisi del fenomeno. Ma secondo alcuni la fretta nel voler partire si inserisce nella faida in corso tra subsahariani e tunisini, che si sono stancati di vedere le loro città degradate e in mano alle bande di irregolari che le mettono a ferro e fuoco nell'attesa di prendere il mare. "Vi facciamo venire a casa nostra senza documenti senza niente, lavorate per avere soldi per partire e dopo che arrivate diventate banditi visto che siete in minoranza", scrive un tunisino esasperato rivolgendosi ai subsahariani.
Nel suo messaggio si fa riferimento anche al centro di prima accoglienza di Lampedusa dove, a suo dire, i subsahariani "aggrediscono donne tunisine e bambini piccoli". La violenza dei migranti che provengono dall'Africa nera è quasi una costante nei discorsi dei tunisini ma ora sembra si stia aprendo un nuovo fronte, che va a ricollegarsi anche con i numerosi naufragi e problemi che si stanno verificando davanti alle coste nordafricane. Sembra che gli abitanti delle isole Kerkennah abbiano dichiarato una sorta di "guerra" al transito dei barchini di subsahariani, che stanno ora incontrando molte difficoltà nelle loro partenze da Sfax.
"Pensavate che il mare fosse un gioco! E ora non dimenticate che i kerkeniani hanno giurato di non farvi passare nemmeno in mare, quindi affonderete", si legge ancora in un messaggio. Quindi, l'uomo aggiunge: "Ci sono uomini nel nostro mare che possono farvi la guerra se devono. Viva la Tunisia, Sfax e i kerkeniani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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