"Al bando le gru portuali cinesi". La scelta di Biden per la sicurezza nazionale Usa

L'amministrazione Biden investirà circa venti miliardi di dollari nella manifattura interna di gru per i cargo, per sostituire le strutture cinesi che si trovano in centinaia di porti americani e che sono considerati un pericolo per la sicurezza interna

"Al bando le gru portuali cinesi". La scelta di Biden per la sicurezza nazionale Usa
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Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per rafforzare la sicurezza informatica nei porti statunitensi. Gli Usa investiranno così svariati miliardi di dollari in nuove infrastrutture per scongiurare che gli hacker cinesi possano effettuare blitz mirati in siti sensibili e devastare le catene di approvvigionamento del Paese. In particolare, l'amministrazione Biden ha deciso di mettere al bando le gru portuali di fabbricazione cinese, considerate un pericolo per la sicurezza interna della nazione.

La crociata di Biden contro le gru portuali cinesi

Pochi giorni dopo che il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, aveva parlato della necessità di prevenire gli sforzi cinesi volti a utilizzare software dannosi per distruggere, o quanto meno manomettere, le infrastrutture critiche degli Stati Uniti, Biden è entrato in azione. La Casa Bianca dirotterà oltre 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni nella manifattura interna di gru per i cargo, in modo tale che queste ultime vadano a sostituire le strutture cinesi che si trovano in centinaia di porti americani. Il denaro, ha scritto il Financial Times, arriverà dalla legge bipartisan sulle infrastrutture dal valore di 1,2 trilioni di dollari del 2021 e dall’Inflation Reduction Act del 2022.

L’ordine esecutivo "rafforzerà la sicurezza dei porti della nazione, la sicurezza informatica marittima, le nostre catene di approvvigionamento e la base industriale degli Stati Uniti", ha affermato la Casa Bianca, aggiungendo che "la sicurezza delle infrastrutture critiche rimane un imperativo nazionale in un ambiente di minacce sempre più complesso". Questa mossa, tra l'altro, si è concretizzata in un contesto di tensioni commerciali e geopolitiche tra Washington e Pechino.

La mossa di Washington

I software usati dalle gigantesche strutture portuali potrebbero, secondo Washington, raccogliere dati sensibili. Nel piano di Biden sono previste misure straordinarie per rafforzare la cybersicurezza marittima. Tra queste, verrà assegnato alla Guardia costiera Usa il compito di rendere obbligatorie alcune procedure di sicurezza digitali per tutte le gru che verranno impiegate in porti strategici. Il denaro finanzierà la produzione di gru da parte di una azienda americana legata alla giapponese Mitsui, specializzata in questo settore. Sarà la prima volta in trent'anni che le gru portuali verranno realizzate negli Stati Uniti.

Un aspetto sul quale si sono concentrate le nuove azioni di sicurezza portuale sono, insomma, le attrezzature che spostano i contenitori di carico dalle navi. Alti funzionari dell’amministrazione Biden hanno citato dati secondo cui l’80% delle suddette gru – le stesse dalle quali passa il commercio nei porti statunitensi - sarebbe stata fabbricata in Cina e utilizzerebbe software cinese, facendo temere che queste strutture possano essere in qualche modo sfruttate (o usate) da Pechino per danneggiare Washington. Esistono oltre 200 di queste gru, che includono sensori sofisticati in grado di tracciare le informazioni sul container.

All’inizio del 2023, funzionari della Difesa statunitense dichiaravano di essere preoccupati dal fatto che il produttore cinese di gru Shanghai Zhenhua Heavy

Industries Co. potesse essere utilizzato da Pechino come strumento di spionaggio. La Cina ha risposto a tali insinuazioni dichiarando che le preoccupazioni statunitense erano "guidate dalla paranoia".

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