Cronaca internazionale

Ponti e isole artificiali: la strategia delle "mega infrastrutture" della Cina

La costruzione dei ponti Hong Kong-Zhuhai-Macao e Shenzhen-Zhongshan, e di altre opere mastodontiche, contribuirebbero a far aumentare il potere economico e politico globale di Pechino

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La Cina è pronta a terminare l'ennesima infrastruttura da record. Dopo aver costruito il ponte marittimo più lungo al mondo, l'Hong Kong-Zhuhai-Macao, 55 chilometri, adesso i riflettori sono puntati su un'altra opera mastodontica. Un nuovo ponte di circa 24 chilometri per collegare Shenzhen a Zhongshan sarà infatti inaugurato l'anno prossimo, a conferma delle ambizioni di un Paese che considera le infrastrutture fondamentali per sviluppare la nazione. Ma anche parti integranti di una precisa strategia volta ad aumentare il potere economico e politico a livello globale.

Infrastrutture da record

Il valore complessivo del ponte Shenzhen-Zhongshan fa impallidire: 6,7 miliardi di dollari. Avrà otto corsie e sarà caratterizzato da isole artificiali e un tunnel sottomarino. I lavori procedono a gonfie vele e l'anno prossimo dovrebbe essere aperto al pubblico. Ad una trentina di chilometri di distanza troviamo l'altro ponte dei record, il citato Hong Kong-Zhuhai-Macao. Entrambe le infrastrutture sono incastonate nella cosiddetta Greater Bay Area, un centro economico e tecnologico chiave che, nelle intenzioni di Pechino, costituirà un asse centrale nel piano generale di sviluppo nazionale.

La Greater Bay Area, da molti etichetatta come "Silicon Valley cinese", ospita 68 milioni di persone, copre 35mila km quadrati e comprende 11 città: Hong Kong, Macao e altre nove, tra cui Zhongshan e Shenzhen. Shenzhen, da sola, ospita oltre 12 milioni di persone, per non parlare di aziende multimiliardarie come il produttore di droni Dji e il gigante dei social media Tencent.

Ebbene, la Cina auspica che i ponti possano aiutare ad avvicinare le città di questa vasta e diversificata regione, tanto da un punto di vista fisico che concettuale. I tempi di viaggio per spostarsi tra Zhongshan e l'aeroporto internazionale di Shenzhen Bao'an - il terzo aeroporto più trafficato della Cina continentale - passeranno dalle attuali due ore (utilizzando le strade esistenti) ad appena 20 minuti (una volta che sarà inaugurato il ponte).

La strategia della Cina

La Cnn ha scritto che i ponti saranno tuttavia destinati a servire anche un altro scopo, decisamente più politico che non logistico. C'è, quindi, chi ritiene la strategia infrastrutturale cinese una chiave per cementare l'identificazione dei territori più lontani con la madrepatria. Hong Kong, ad esempio, è un'ex colonia britannica, mentre Macao una ex enclave portoghese.

Austin Strange, specializzato in politica estera cinese presso l'Università di Hong Kong, ha paragonato la costruzione dei ponti agli sforzi effettuati per portare avanti la Belt and Road Initiative, un progetto nel quale il Dragone ha versato miliardi di dollari per costruire progetti infrastrutturali, come porti e strade, in Paesi di tutto il mondo. I ponti dei record, insomma, rientrerebbero in un piano per aumentare il potere economico e politico globale. "L'infrastruttura è una parte fondamentale della reputazione della Cina nello sviluppo globale ed è un collegamento chiave tra il modo in cui la Cina affronta lo sviluppo nazionale e internazionale", ha dichiarato Strange.

Nel frattempo i lavori non si fermano. Lo scorso 21 ottobre, gli operai hanno completato l'installazione dell'ultimo tubo immerso del ponte.

La costruzione del progetto è entrata nella sua fase finale.

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