Putin e Xi muovono le truppe: cosa c'è dietro la Border Defence Cooperation

Prima esercitazione militare congiunta tra Cina, Russia e Mongolia per rafforzare la sicurezza delle frontiere e la cooperazione trilaterale (legata anche al progetto Power of Siberia 2)

Putin e Xi muovono le truppe: cosa c'è dietro la Border Defence Cooperation
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Si è appena conclusa l'esercitazione militare tra Cina, Russia e Mongolia denominata Border Defence Cooperation 2025. La manovra in questione, andata in scena dall'8 al 9 settembre nei pressi di Manzhouli, nella regione autonoma cinese della Mongolia Interna, è servita a difendere le frontiere dei tre Paesi coinvolti, nonché a reprimere le "attività di sabotaggio terroristico nelle zone di confine", secondo quanto dichiarato dall'Esercito Popolare di Liberazione di Pechino. È la prima volta che le forze di difesa di questi tre attori organizzano insieme esercitazioni del genere, a conferma della rilanciata cooperazione sulla scia dell'accordo raggiunto tra Mosca e Pechino sulla costruzione del gasdotto Power of Siberia 2 che coinvolgerà anche Ulaanbaatar.

Le esercitazioni militari di Russia, Cina e Mongolia

I filmati pubblicati dall'Esercito Popolare di Liberazione sulle piattaforme dei social media hanno mostrato radar di ricognizione del campo di battaglia, droni e cani robotici schierati durante le manovre. Zheng Zhongwen, ufficiale della brigata di difesa del confine del Comando del Teatro Settentrionale, ha dichiarato che le truppe hanno impiegato "molteplici metodi di sorveglianza moderni, tra cui la ricognizione televisiva sul campo di battaglia, radar, droni e veicoli terrestri senza pilota". Queste tecnologie, ha sottolineato il South China Morning Post, non solo hanno rafforzato le capacità di controllo delle frontiere delle truppe, ma hanno anche migliorato la loro capacità di applicare strumenti avanzati per la gestione delle frontiere.

Secondo le Forze di Pechino, l'esercitazione congiunta mirava a migliorare il coordinamento strategico trilaterale, rafforzare le capacità di contrastare le minacce alla sicurezza dei confini e approfondire la fiducia strategica. Durante le attività è stato istituito un posto di comando congiunto all'interno del territorio cinese. L'addestramento ha quindi incluso esercitazioni congiunte di pianificazione, ricognizione, blocco, attacco e passaggio di consegne. Dopo le manovre formali, le tre parti hanno anche scambiato opinioni su argomenti relativi alla gestione delle frontiere.

Nuova collaborazione

I media russi e mongoli hanno descritto l'iniziativa come il naturale risultato di legami trilaterali sempre più stretti. L'iniziativa segue da vicino il vertice di Pechino della scorsa settimana, in cui i leader dei tre Paesi hanno esteso il programma del Corridoio Economico Cina-Mongolia-Russia fino al 2031 e hanno confermato la loro cooperazione in merito al Power of Siberia 2. L'agenzia di stampa statale russa Tass ha scritto che la cooperazione di confine ha rafforzato la narrativa dei "buoni vicini uniti dall'amicizia" promossa dal presidente russo Vladimir Putin.

L'agenzia di stampa statale della Mongolia, Montsame, ha invece descritto l'esercitazione come un riflesso della politica estera equilibrata del Paese, che mira a coinvolgere entrambi i potenti vicini, sostenendo al contempo la stabilità regionale. Ricordiamo che nei giorni scorsi il presidente cinese Xi Jinping ha ospitato Putin e il presidente mongolo Khurelsukh Ukhnaa presso la Grande Sala del Popolo a Pechino per il settimo incontro dei leader Cina-Russia-Mongolia.

Cina e Russia hanno stanno intanto facendo sempre più ricorso a esercitazioni congiunte. Secondo il Centre for Strategic and International Studies i due Paesi hanno condotto almeno 110 manovre documentate dal 2003, con una frequenza in aumento negli ultimi anni.

Lo scorso 15 agosto, il portavoce del Ministero della Difesa cinese, il Colonnello Jiang Bin, ha invece confermato che Cina e Mongolia hanno tenuto un'esercitazione bilaterale nella regione autonoma uigura dello Xinjiang.

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