
Nessuna sorpresa al Consiglio di sicurezza dell'Onu: arriva il no di Washington. L'ambasciatrice americana Dorothy Shea ha confermato che gli Usa porranno il veto su una risoluzione su un cessate il fuoco e un accesso umanitario senza restrizioni a Gaza. "Questa risoluzione è inaccettabile per diversi motivi" le parole della diplomatica, che ha sottolineato che "per poter andare avanti Hamas e altri terroristi non devono avere un futuro a Gaza".
Una decisione attesa e anticipata da un funzionario israeliano citato dal Times of Israel. La risoluzione al centro del dibattito a New York prevede un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e un aumento degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La linea Usa è chiara: il testo non attribuisce adeguatamente la colpa ad Hamas per il conflitto in corso. Ma non solo: per la Casa Bianca la risoluzione non completerà gli sforzi in corso dell’amministrazione Trump per ottenere la tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza.
"Chiunque sostenga una risoluzione unilaterale e faziosa sta di fatto fornendo aiuto ad Hamas" la posizione di Israele confermata dall'ufficio dell'ambasciatore all'Onu Danny Danon: "Invece di mettere pressione su Hamas affinché accetti il quadro attualmente sul tavolo, ci sono coloro che credono che la pressione internazionale fermerà Israele. Il nostro messaggio è chiaro: nessuna discussione o risoluzione ci farà abbandonare gli ostaggi indietro".
Ricordiamo che Tel Aviv ha sancito un blocco dei rifornimenti a Gaza il 2 marzo e gli aiuti hanno ricominciato ad arrivare in quantità limitata alla fine del mese scorso, dopo le pressioni degli alleati e gli
avvertimenti sui rischi di carestia. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha dichiarato che i bisogni a Gaza sono enormi e che ciò che arriva nella Striscia dalle Nazioni Unite "è ancora solo una goccia".