Il decollo, l’apertura dei flap, il carrello: le anomalie sul disastro aereo in India

Una scatola nera è già stata recuperata, ma si cercano risposte anche tra radar e rottami. Il capitano era un veterano con quasi trent'anni di esperienza ed era vicino alla pensione

Il decollo, l’apertura dei flap, il carrello: le anomalie sul disastro aereo in India
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Cosa ha causato lo schianto del Boeing 787 di Air India? Fornire una risposta potrebbe richiedere tempo, ma le autorità sono già al lavoro per valutare tutti i possibili scenari. Gli investigatori hanno trascorso tutta la notte alla ricerca di indizi sul disastro aereo avvenuti nei pressi dell’aeroporto di Ahmedabad: il velivolo è precipitato dopo ventotto secondi e iniziano ad emergere alcune anomalie significative.

Gli investigatori indiani saranno presto affiancati dagli investigatori dell'Air Accidents Investigation Branch (AAIB) del Regno Unito e dagli esperti dell’NTSB americano per capire cosa sia successo prima dell’impatto. Caccia a rottami (per eventuali guasti elettrici), radar, telecamere a circuito chiuso e soprattutto alle scatole nere, ossia il registratore vocale di cabina e il registratore dei dati di volo. Una delle due scatole – non è chiaro quale – è già stata recuperata ma servirà del tempo per ottenere dei riscontri.

Secondo quanto riporta il Corriere, la dinamica del disastro aereo è stata divisa in cinque fasi. La prima è quella della rincorsa: il Boeing si è preso quasi tutta la pista, sollevandosi senza criticità. Ma il decollo dura quattro secondi: il jet dunque si stacca da terra e prende quota, ma non troppa. Nei successivi sette secondi rallenta la sua ascesa. Poi, per cinque secondi, procede a una quota stabile anziché sollevarsi ulteriormente. È in questo frangente che la situazione peggiorerebbe: la perdita di quota e infine lo schianto a oltre 300 chilometri orari.

Conoscere le cause della perdita di potenza è un crocevia fondamentale. Secondo le autorità dell’India, un pilota avrebbe lanciato un “mayday”, ma non si hanno ulteriori dettagli. Riflettori accesi su altri due punti: il carrello delle ruote ancora giù e l’apertura dei flap, che non sembrerebbero correttamente estesi secondo quanto emerso in un video. E ancora, sarà fatta luce sulla corretta configurazione del volo, in particolare in relazione alla temperatura: al momento del decollo sono stati raggiunti i 37 gradi centigradi e il caldo rende più complicato il decollo.

Verranno effettuati approfondimenti anche sui piloti del velivolo Air India. Secondo quanto riportato dalla Bbc, il capitano era un veterano con quasi trent'anni di esperienza e vicino alla pensione. Parliamo del sessantenne Sumeet Sabharwal: oltre 8.200 ore di volo alle spalle.

Ma non solo: l'indiano era anche un addestratore dei voli di linea, con la responsabilità di formare i piloti più giovani. Il copilota, invece, era il primo ufficiale Clive Kundar, circa 1.100 ore di volo ed era abilitato a pilotare il Boeing 787 Dreamliner precipitato.

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