
Tragedia nei cieli indiani. Il volo AI171 della Air India, un Boeing 787-8 Dreamliner diretto a Londra Gatwick, si è schiantato ieri pochi istanti dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad, nello stato del Gujarat, nella parte occidentale del Paese. A bordo c'erano 242 persone: 230 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio. Tra i passeggeri 169 cittadini indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese. Tutti hanno perso la vita, a eccezione di Vishwash Kumar Ramesh, sopravvissuto miracolosamente. Si parla anche di un secondo superstite ma la notizia non è confermata. L'aereo è precipitato su una zona densamente abitata di Meghani Nagar, colpendo in pieno il dormitorio del BJ Medical College, provocando numerose vittime anche a terra, tra studenti, medici e residenti. Il bilancio, secondo la polizia indiana, sarebbe di almeno 300 vittime. Un video comparso subito dopo l'incidente mostra lo schianto in diretta: una scia di fuoco e detriti, con un denso fumo nero che si alza tra i palazzi. I soccorsi sono intervenuti rapidamente con numerose ambulanze e autobotti.
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso cordoglio definendo la tragedia «un dolore indescrivibile». Anche il premier britannico Keir Starmer ha parlato di «scene devastanti», assicurando che il Regno Unito sta collaborando con le autorità locali per assistere i cittadini coinvolti.
Secondo i dati forniti dal sito Flightradar24, il velivolo ha perso il contatto con il controllo del traffico aereo meno di un minuto dopo il decollo, raggiungendo un'altitudine massima di soli 625 piedi, circa 190 metri. Il comandante Sumeet Sabharwal e il primo ufficiale Clive Kundar avevano emesso un segnale di emergenza, ma non sono seguite ulteriori comunicazioni. Gli esperti si interrogano sul carrello di atterraggio rimasto fuori contrariamente a quanto avviene solitamente.
Paul Edwards, analista della Royal Aeronautical Society, ha sottolineato che nei filmati l'aereo appare incapace di acquisire velocità e quota, due elementi vitali per un decollo sicuro. Resta un mistero perché il carrello d'atterraggio fosse ancora esteso, suggerendo, secondo Edwards, che i piloti potrebbero non aver avuto il tempo di ritirarlo o che avessero pianificato un atterraggio d'emergenza.
L'incidente, avvenuto alle 13,39 ora locale, rappresenta il primo disastro nella storia operativa del Boeing 787-8 Dreamliner, modello introdotto nel 2011 e considerato uno dei più sicuri nella sua categoria, con oltre mille esemplari consegnati e nessun incidente mortale fino a ieri.
Vishwash Kumar Ramesh, l'uomo sopravvissuto, è un cittadino britannico di origini indiane che vive a Londra da vent'anni e si trovava in India per far visita alla famiglia. L'Hindustan Times riporta che era in viaggio con il fratello Ajay, attualmente disperso. Vishwash ha riportato gravi ferite al torace, agli occhi e ai piedi, ed è stato trovato tra i rottami e trasportato d'urgenza in ospedale dopo i primi soccorsi. «Quando mi sono alzato, c'erano corpi tutt'intorno a me. Ero spaventato e ho iniziato a correre. Qualcuno mi ha afferrato, mi ha messo su un'ambulanza e mi ha portato qua», ha raccontato. In un video condiviso sui social si vede un uomo ferito, molto probabilmente Vishwash, che si trascina tra i detriti visibilmente sotto shock, e alcuni soccorritori che lo aiutano a mettersi in salvo.
L'ultimo disastro aereo in India risale al 2020, quando un Boeing 737 della compagnia low-cost Air India Express era uscito di pista a Kozhikode, nel sud del Paese, precipitando in una valle e causando la morte di 21 persone.