Dietrofront di Twitter, ecco per chi ricompare la spunta blu

Tra i profili più celebri anche quelli di personaggi deceduti, come gli indimenticati cantanti Michael Jackson, Prince, Chester Bennington e Chris Cornell

Dietrofront di Twitter, ecco per chi ricompare la spunta blu

Dietrofront di Twitter: dopo la scomparsa della spunta blu per chi si era rifiutato di pagare l'abbonamento alla piattaforma previsto per gli account certificati, ecco che sul celebre social network il segno ricompare improvvisamente in alcuni profili.

Impossibile, al momento, comprendere quale criterio abbia seguito Elon Musk nella sua decisione di attivare nuovamente il simbolo solo per alcuni utenti escludendone altri: l'ipotesi più probabile, almeno secondo l'opinione di qualche sito specializzato, è che si sia scelto di privilegiare gli account che possono contare almeno un milione di followers.

La scelta da parte del social di concedere la spunta blu solo dietro il pagamento di un piccolo abbonamento di 8 dollari al mese, aveva scatenato in rete un vero e proprio putiferio. Giovedì 20 aprile è scattata ufficialmente la novità per i milioni di fruitori del celebre social network: per poter beneficiare del simbolo di autenticazione sarà necessario da ora in poi corrispondere mensilmente una piccola somma. Si è così venuta a concretizzare la misura da tempo annunciata dallo stesso proprietario Elon Musk, il quale già lo scorso anno aveva spiegato agli utenti che la strategia di sovvenzionare "Twitter Blue" sarebbe stata necessaria per garantire delle entrate extra alla piattaforma e per far fronte alle spese.

Ecco perché da giovedì coloro i quali avevano fruito gratuitamente del simbolo di autenticazione lo hanno visto sparire improvvisamente dal proprio profilo. Alcune stime non ufficiali rivelano che dal 20 di aprile abbiano scelto di pagare, e quindi di mantenere la spunta blu, circa 407mila profili, ovvero grossomodo il 5% del totale degli account interessati dal provvedimento.

In modo altrettanto improvviso, tuttavia, Musk ha annunciato proprio tramite un tweet la sua intenzione di pagare per alcuni account, facendo così ricomparire il simbolo di autenticazione sulle pagine personali di personaggi famosi del calibro, solo per citare alcuni esempi, del 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America Donald J.Trump, della stella dei Los Angeles Lakers Lebron James o dello scrittore Stephen King. La Cnn ha rivelato che lo stesso trattamento è stato riservato all'account Twitter di BBC News (il badge d'oro è tornato senza alcun pagamento), ma anche a Beyoncé, Harry Kane, Richard Osman e Victoria Beckham.

Ancora più strano è che la spunta blu sia ricomparsa su profili connessi a utenti deceduti da tempo, come lo chef Anthony Bourdain (deceduto nel 2018) o l'hall of famer dei Lakers Kobe Bryant (2020).

Non si tratta di casi isolati, visto che risultano nuovamente attivi i simboli di autenticazione in profili di celebrità come gli indimenticati cantanti Michael Jackson, Prince, Chester Bennington e Chris Cornell, del fumettista Stan Lee e dell’attore Chadwick Boseman, pure se si tratta di profili ancora attivi perché gestiti attivamente da terzi. In tanti si domandano se vi sia un filo conduttore che collega i nomi di questi personaggi tra di loro nella scelta di Elon Musk.

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