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Il dirottamento, lo scontro e l'esplosivo: quel disastro tra 3 aerei a Canton

A ottobre 1990, durante lo svolgimento dei Giochi Asiatici di Pechino, un aereo della Xiamen Airlines viene dirottato in volo. Una volta a terra, il velivolo travolgerà altri due aerei, causando la morte di 128 persone

Screen ricostruzione DisasterBreakdown via YouTube
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Canton, Cina. È il 2 ottobre del 1990, quando all’aeroporto di Canton-Bayun atterra il volo Xiamen Airlines 8301. Il Boeing 737, partito da Xiamen (anche conosciuta come Guangzhou) e dirottato in volo, entra in collisione con il volo China Southwest Airlines 2402 e il volo China Southern Airlines 2812, che stazionavano sulla pista dell’aeroporto.

Nell’impatto perdono la vita 128 persone, di cui 75 appartenenti al volo 8301 e 46 al volo 2812. L’incidente, noto con il nome di Disastro di Canton, è considerato il peggior incidente aereo del 1990. Le vittime della tragedia provenivano da Cina, Stati Uniti d'America, Svezia, Hong Kong e Macao.

Il dirottamento del volo Xiamen 8301

Il Boeing 737 della compagnia aerea cinese Xiamen Airlines decolla il 2 ottobre 1990 dall’aeroporto della città di Xiamen, con destinazione Canton. A bordo del velivolo ci sono 75 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio. Poco dopo il decollo, un ragazzo chiede di poter entrare in cabina di pilotaggio per omaggiare i piloti con un mazzo di fiori. I membri dell’equipaggio lo fanno entrare, credendo che l’uomo volesse fare un regalo ai piloti in occasione del Moon Festival, ovvero la Festa di metà autunno cinese.

Ma una volta entrato, l’uomo farà uscire tutti dalla cabina, eccetto il comandante, Cen Longyu, al quale il ragazzo ordina di dirottare il Boeing su Taipei, Taiwan. Il comandante non ascolta le minacce del dirottatore, che chiede di far esplodere l'aereo, e prosegue il volo verso l’aeroporto di Canton, nonostante l’uomo faccia di tutto per fargli cambiare idea. Le comunicazioni con i controllori di volo vengono perse, probabilmente per ordine del dirottatore, ma sono ristabilite dalla torre di controllo di Canton, che autorizza il comandante a far atterrare l’aereo in qualsiasi aeroporto all’interno della Repubblica popolare cinese.

Ma quando il comandante fa presente che l’aeroporto più vicino è quello di Hong Kong, e che non c’è abbastanza carburante per raggiungere Taiwan, il dirottatore non è d'accordo: sostiene di avere sul petto dell'esplosivo, e che è pronto a farsi saltare in aria con tutti i passeggeri, se l'aereo atterrasse a Hong Kong. Cen Longyu tenta di far ragionare il ragazzo, ma il carburante si sta esaurendo e finalmente l’uomo si persuade a far atterrare l’aereo a Canton. Ma purtroppo, pochi minuti prima di toccare terra, l’uomo riesce a impadronirsi dei comandi, impattando il suolo a una velocità troppo elevata.

Il volo Xiamen, lanciato a tutta velocità lungo la pista, si schianta contro un Boeing 707 della China Southwest Airlines, che aveva appena parcheggiato a lato della pista. Ma la folle corsa del volo 8301 non si arresta e il velivolo colpisce anche un altro aereo, un Boeing 757 della China Southern Airlines, in attesa di decollare. Il volo Xiamen Airlines 8301 termina la sua corsa capovolgendosi e prendendo fuoco, senza possibilità di scampo per i suoi passeggeri.

Le vittime

Dei tre aerei coinvolti nella sciagura, il volo dirottato fu quello con il maggior numero di vittime: 75 passeggeri, tra cui il dirottatore, e 7 membri dell'equipaggio persero la vita. Anche sul Boeing della China Southern Airlines si contarono parecchie vittime. Morirono i 46 passeggeri, mentre fortunatamente i 12 membri dell’equipaggio, che si trovavano in cabina di pilotaggio, ad ascoltare le comunicazioni riguardo al dirottamento del volo Xiamen, si salvarono per miracolo. Sul Boeing 707 della China Southwest Airlines, al momento dello scontro, si trovava solo il comandante, il quale riportò lievi contusioni.

Il dirottatore

L’uomo che dirottò il volo Xiamen Airlines 8301 e morì nell’incidente, si chiamava Jiang Xiaofeng, aveva 21 anni ed era ricercato dalla polizia cinese per furto. Il ragazzo, un agente di acquisto, aveva rubato l’equivalente di attuali 2000 euro sul lavoro e stava scappando a Taiwan per sfuggire alla prigione. Il 29 settembre 1990 si registrò in un hotel vicino alla città di Xiamen. Il 2 ottobre si imbarcò sul volo della Xiamen Airlines, con abiti neri, una valigetta nera e delle rose di plastica in mano.

Le indagini e le conseguenze della tragedia

Subito dopo l’incidente, l’allora primo ministro cinese Li Peng si recò a Canton per visitare il luogo della tragedia e i feriti in ospedale. Fu istituita una commissione investigativa, per indagare su cosa accadde di preciso sul volo 8301 e investigare sul dirottamento. Dalle registrazioni delle scatole nere del volo Xiamen si scoprì che l’attentatore aveva minacciato il comandante facendogli credere di avere dell’esplosivo legato al petto, sotto la giacca, che però non venne ritrovato con il corpo. Attorno alla tragedia si formò da subito una cortina di nebbia, che impedì di chiarire alcuni aspetti del dirottamento.

Un articolo del New York Times, scritto qualche giorno dopo l’accaduto, parlò di due attentatori, informazione poi smentita dalle autorità cinesi. L’articolo si interrogava anche sulle reali cause dellesplosione del volo Xiamen, ovvero se l’aereo prese fuoco per la violenza dell’impatto con gli altri due aerei, o a causa dell’esplosivo che avrebbe avuto addosso Xiaofeng. Sempre secondo il New York Times, le autorità cinesi, durante il dirottamento, avevano fatto credere all’attentatore che l’aereo sarebbe atterrato in un aeroporto d’oltremare, invece che a Canton. Ma il capitano Cen Longyu, non è noto il motivo, diresse il velivolo verso l’aeroporto di destinazione, Canton.

Furono licenziati diversi impiegati dell’aeroporto e alcuni dipendenti della Xiamen Airlines, per le modalità con cui venne condotto il dirottamento. Dato che in Cina erano in corso i Giochi Asiatici di Pechino, furono rafforzate le misure di sicurezza negli aeroporti, per paura di altri attentati. Inoltre, affinché non si ripetessero più situazioni così gravi in caso di dirottamento aereo, venne stabilito che i piloti non venissero incoraggiati a interfacciarsi con i dirottatori.

Tutti e tre gli aeroplani furono demoliti, a causa degli ingenti danni subiti.

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