Draghi dà la sveglia all'Europa: "Rischiamo la sovranità"

A un anno dalla pubblicazione del rapporto sulla competitività l'ex premeir italiano striglia i leader del Vecchio continente: "Servono risultati nel giro di mesi, non di anni"

Draghi dà la sveglia all'Europa: "Rischiamo la sovranità"
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Mario Draghi ha preso parte conferenza "A un anno dal report Draghi" organizzata a Bruxelles dalla Commissione europea per fare il punto con Ursula von der Leyen. L'ex premier italiano ha toccato vari temi, tra cui i dazi Usa, il debito pubblico europeo, energia, Intelligenza artificiale e la sfida con Stati Uniti e Cina.

"I cittadini europei - osserva Draghi - chiedono ai loro leader di distogliere lo sguardo dalle preoccupazioni quotidiane e di rivolgerlo al comune destino europeo, comprendendo la portata della sfida. Solo l'unità di intenti e l'urgenza di risposta dimostreranno che sono pronti ad affrontare momenti straordinari con azioni straordinarie".

"I leader Ue alzino lo sguardo, servono unità e urgenza"

"Abbiamo bisogno di date e risultati concreti, e di essere ritenuti responsabili per essi", ha detto Draghi concludendo il suo discorso. "Le scadenze dovrebbero essere abbastanza ambiziose da richiedere una reale concentrazione e uno sforzo collettivo. Questa è stata la formula alla base dei progetti di maggior successo dell'Europa: il mercato unico e l'euro. Entrambi hanno compiuto progressi attraverso fasi chiare, traguardi precisi e un impegno politico costante. I cittadini europei chiedono ai loro leader di alzare lo sguardo dalle preoccupazioni quotidiane e rivolgere lo sguardo al loro destino comune europeo, comprendendo la portata della sfida. Solo l'unità di intenti e l'urgenza della risposta dimostreranno che sono pronti ad affrontare tempi straordinari con azioni straordinarie".

"Debito Ue destinato a crescere di 10 punti"

"Il debito pubblico dell'Ue è destinato a crescere di 10 punti percentuali nel prossimo decennio, raggiungendo il 93% del Pil, con ipotesi di crescita più ottimistiche della realtà odierna. A un anno di distanza, l'Europa si trova quindi in una situazione più difficile", ha detto Draghi. "Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando e non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti che ci servono", ha sottolineato. 

"Valutare debito comune tra alleanze di Paesi Ue"

Draghi ha sottolineato che è necessario "considerare un debito comune per progetti comuni - sia a livello Ue, sia tra una coalizione di Stati membri - per amplificare i benefici del coordinamento. L'emissione congiunta non amplierebbe magicamente lo spazio fiscale. Ma permetterebbe all'Europa di finanziare progetti più grandi in settori che aumentano la produttività - innovazioni, tecnologie su larga scala, ricerca e sviluppo per la difesa o energia - dove la spesa nazionale non è più sufficiente".

"Intesa sui dazi in gran parte alle condizioni Usa"

"Gli Stati Uniti hanno imposto le tariffe più elevate dall'era Smoot-Hawley", osserva Draghi. "La Cina è diventata un concorrente ancora più forte. Abbiamo anche visto come la capacità di risposta dell'Europa sia limitata dalle sue dipendenze, anche se il nostro peso economico è considerevole. La dipendenza dagli Stati Uniti per la difesa è stata citata come uno dei motivi per cui abbiamo dovuto accettare un accordo commerciale in gran parte alle condizioni americane". 

"A rischio la nostra stessa sovranità"

"A un anno di distanza, l'Europa si trova in una situazione più difficile - osserva Mario Draghi parlando ai leader dell'Europa -. Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando. E non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno". Draghi osserva che "l'inazione minaccia non solo la nostra competitività, ma anche la nostra stessa sovranità". Poi denuncia la frustrazione dei cittadini e delle imprese: "Sono pronti ad agire, ma temono che i governi non abbiano compreso la gravità del momento. Troppo spesso si trovano scuse per questa lentezza: è compiacimento". E cercando di dare la sveglia all'Europa dice: "Servono risultati nel giro di mesi, non di anni". 

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