Finlandia, usava slogan filonazisti: si dimette il ministro dell'Economia

Il nuovo ministro dell'economia finlandese Vilhelm Junnila, 41 anni, del Partito dei finlandesi di estrema destra, ha annunciato le sue dimissioni dopo appena dieci giorni in carica

Finlandia, usava slogan filonazisti: si dimette il ministro dell'Economia
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Terremoto politico in Finlandia. Vilhelm Junnila, ministro dell'Economia in carica da appena dieci giorni, ha annunciato le sue dimissioni in seguito alle proteste suscitate da alcune sue dichiarazioni di stampo filonaziste. Junnila, 41 anni, era sfuggito a un voto di sfiducia in Parlamento due giorni fa, con 95 voti a favore e 86 contrari. "Vedo che è impossibile per me continuare a essere un ministro in modo soddisfacente", ha tuttavia dichiarato in un comunicato scegliendo di fare un passo indietro.

Le dimissioni del ministro Junnila

Membro del Partito dei finlandesi, estrema destra, Junnila aveva espresso le sue convinzioni politiche almeno una volta nel 2019, nel corso di una protesta organizzata. Durante l'ultima campagna elettorale aveva inoltre fatto ironia sul numero dei candidati, 88, un numero associato ai simpatizzanti di Hitler.

"Nonostante la fiducia del partito e del mio gruppo parlamentare, vedo la questione nella seguente maniera: sulla base del lavoro del governo e della reputazione della Finlandia, vedo che è impossibile continuare come ministro in modo soddisfacente", ha spiegato Junnila, citato dalla tv finlandese Yle.

Cosa succede in Finlandia

All'inizio della settimana, come detto, Junnila era sopravvissuto a una mozione di censura presentata per una serie di commenti e discorsi antisemiti fatti anni fa, che per l'opposizione non erano eventi isolati, ma il risultato di legami "frequenti e amichevoli" con gruppi neonazisti. Il voto di sfiducia nei suoi confronti era stato chiesto da tre partiti dell'opposizione, Verdi, Alleanza di Sinistra e Socialdemocratici, che si erano detti indignati per i rapporti del ministro con ambienti di estrema destra.

Per il primo ministro, Petteri Orpo, la decisione di Junnila è stata "l'unica possibile" e "corretta" e ha riconosciuto che dopo una "seria conversazione" con lui, sono venute alla luce così tante cose che gli è stato impossibile restare al suo posto. Orpo ha affermato che quanto accaduto non si ripercuoterà sulla coalizione di governo - di cui fanno parte quattro partiti- ma ha precisato che "le regole del gioco devono ancora essere discusse" e che il programma di governo sarà affrontato la prossima settimana. "Il governo rispetta i diritti umani e non accetta alcuna forma di razzismo", ha affermato il primo ministro finlandese.

Scheletri nell'armadio

Tanti gli episodi passati che hanno spinto Junnila nell'occhio del ciclone. Nel 2015, durante una campagna legislativa, ha suscitato polemiche il suo slogan "Gaz!", interpretato come un riferimento alla Seconda guerra mondiale e alle camere a gas. Nelle ultime ore, il deputato cristiano-democratico Paivi Rasanen aveva poi ricordato un altro episodio del 2019 quando, durante un question time in parlamento, Junnila aveva suggerito di promuovere l'aborto in Africa per salvare il pianeta dal cambiamento climatico.

La settimana scorsa, il ministro uscente aveva pubblicato una precisazione, senza però spegnere la polemica: "Spero sia chiaro a tutti che condanno fermamente e assolutamente l'Olocausto, l'antisemitismo e tutti gli atti antisemiti".

Ricordiamo che il Partito dei Finlandesi, arrivato secondo alle elezioni parlamentari di aprile, è entrato a far parte della coalizione di governo formata dal leader conservatore Petteri Orpo, che

ha vinto le elezioni. Il nuovo primo ministro ha promesso una politica di immigrazione più severa, assicurandosi così il sostegno per il suo piano di austerità da 6 miliardi di euro, la sua principale promessa elettorale.

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