"Guerra ombra contro l'Europa": cosa succede tra Russia e Cina

L’intesa tra Cina e Russia si fa più stretta anche sul fronte delle operazioni ibride contro l'Europa sollevando allarmi sulla sicurezza continentale

"Guerra ombra contro l'Europa": cosa succede tra Russia e Cina
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Negli ultimi mesi la Cina ha dato l'impressione di rafforzare il suo rapporto con la Russia. Non solo in campo economico e commerciale, ma anche, come ha sottolineato Bloomberg, nell'ambito delle sempre più numerose operazioni “ombra” condotte da Mosca contro i Paesi europei. Pechino è stata più volte accusata di fornire strumenti strategici - sorveglianza satellitare, supporto informativo e tecnologie a duplice uso – in grado di amplificare la capacità del Cremlino di colpire obiettivi vulnerabili senza confronti diretti. Ebbene, questa mutazione del fantomatico coinvolgimento cinese – il gigante asiatico nega - starebbe spingendo l'Europa a ripensare alla propria sicurezza.

La Cina spalleggia la Russia?

Bruxelles sta infatti blindando i propri confini geografici con la Russia ma ha anche iniziato a consolidare quelli virtuali, ossia relativi all'informazione, allo spazio cibernetico e all'intelligence. Come hanno notato vari esperti, del resto, l'approccio sino-russo al “conflitto grigio” si manifesta attraverso tattiche sottili: campagne di disinformazione incrociata, attacchi informatici mirati e operazioni di influenza politica che sfidano la coesione societaria europea. Alcuni rapporti segnalano per esempio che la Cina avrebbe già partecipato a missioni di raccolta dati in Europa, integrandosi nelle reti d'intelligence russe e sostenendo la narrativa strategica di Mosca a livello internazionale.

Questa cooperazione non sarebbe più confinata al teatro ucraino, ma sarebbe mirata a diffondere instabilità indiretta su fronti che vanno dal Baltico al Mediterraneo. Di fronte a questa escalation e a simili accuse, le istituzioni europee vogliono reagire con strumenti innovativi e coordinati. L'Ue, come detto, vuole rafforzare la sorveglianza spaziale, potenziare le difese cibernetiche e sviluppare capacità di contro propaganda credibili. Ma soprattutto auspica che i governi nazionali colmino le lacune nella condivisione di intelligence, difendano meglio le infrastrutture critiche e costruiscano una strategia comune per limitare l'infiltrazione sino-russa in aree sensibili del continentale.

Un rapporto sempre più intenso

Pochi giorni fa Volodymyr Zelensky ha scritto su Telegram che la Federazione Russa continuerebbe a ricevere componenti straniere per la produzione di armi. Durante il massiccio attacco congiunto contro l'Ucraina nella notte del 5 ottobre, "la Russia ha utilizzato 549 armi contenenti 102.785 componenti di fabbricazione estera. Tra queste, aziende provenienti da Stati Uniti, Cina, Taiwan, Regno Unito, Germania, Svizzera, Giappone, Repubblica di Corea e Paesi Bassi", ha spiegato il presidente ucraino. Anche la Cina, dunque, figura nella lista.

Secondo Kiev la Cina avrebbe poi fornito alla Russia dati di intelligence satellitare per agevolarla nei suoi attacchi missilistici sul territorio ucraino, in particolare nei blitz contro strutture di investitori stranieri.

"Ci sono prove di un elevato livello di cooperazione tra Russia e Cina nella conduzione di ricognizioni satellitari del territorio ucraino, al fine di identificare e approfondire l'esplorazione di obiettivi strategici da colpire", ha dichiarato Oleh Aleksandrov, alto funzionario del Servizio di Intelligence Estero dell'Ucraina. Il rapporto tra Russia e Cina sembra essere sempre più intenso...

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