Guerra sottomarina nell'Artico: l'innovazione della Cina che può cambiare tutto

I ricercatori cinesi hanno svelato un'importante innovazione nella tecnologia acustica subacquea che potrebbe rafforzare le capacità di difesa subacquea di Pechino. Soprattutto nell'Artico

Guerra sottomarina nell'Artico: l'innovazione della Cina che può cambiare tutto
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Riflettori puntati sull'Artico. I ricercatori cinesi hanno svelato un'importante innovazione nella tecnologia acustica subacquea che potrebbe rafforzare le capacità di difesa di Pechino. Questo jolly, raccontano le cronache asiatiche, ha permesso agli scienziati del Dragone di individuare, con una precisione pressoché perfetta, la profondità di una sorgente sonora a bassa frequenza nel Mare di Beaufort dell'Artico, una via di accesso fondamentale per l'Alaska, nonché un punto focale delle operazioni navali statunitensi. Ecco tutto quello che sappiamo in merito a questa vicenda.

L'ultima scoperta della Cina

Uno studio sottoposto a revisione paritaria e pubblicato il mese scorso su Acta Acustica, la principale rivista cinese di acustica, ha spiegato nel dettaglio come gli scienziati dell'Harbin Engineering University (HEU) potrebbero sfruttare le difficili condizioni oceanografiche dell'Artico per sviluppare un metodo di discriminazione passiva della profondità con una precisione del 93% per i bersagli sottomarini e un tasso di successo del 100% per l'identificazione delle imbarcazioni di superficie. Come ha fatto notare il South China Morning Post il risultato, verificato attraverso una simulazione al computer, segna un passo significativo nelle capacità di guerra sottomarina della Cina, tanto più in un'area definibile come il cortile settentrionale degli Stati Uniti.

L'ambiente acustico a "doppio condotto" del Mare di Beaufort, ovvero una stratificazione di masse d'acqua con temperature e salinità contrastanti, rappresenta da tempo una sfida per i sistemi sonar. Secondo i ricercatori, "il condotto della superficie superiore (0-80 metri, o 0-263 piedi) mostra una velocità del suono crescente con la profondità, mentre il condotto Beaufort (80-300 metri) forma un canale sonoro distinto" a causa dell'acqua calda proveniente dal Pacifico. "Quando una sorgente sonora si trova all'interno del condotto Beaufort, una parte dell'energia acustica che si propaga orizzontalmente rimane intrappolata nel canale sonoro, evitando le perdite di energia causate dalla riflessione e dalla dispersione del ghiaccio marino", ha aggiunto il team, guidato dal professor Han Xiao del National Key Laboratory of Underwater Acoustic Technology dell'HEU.

Bersagli individuati

Dopo aver analizzato i dati delle recenti esplorazioni artiche condotte dalla Cina, il team di Han ha scoperto che le onde sonore di tonalità più bassa potrebbero passare da uno strato all'altro dell'oceano, a seconda della loro frequenza. Tracciando dove si concentrano queste onde sonore, e misurandone l'intensità a diverse profondità, il team ha quindi affermato di essere ora in grado di individuare la profondità di un bersaglio sottomarino a 600 Hz con una precisione senza precedenti, e con semplici dispositivi di ascolto.

Il metodo è anche in grado di filtrare il rumore ambientale, consentendo un tracciamento accurato utilizzando appena sei gruppi di sensori: un vantaggio fondamentale in acque ghiacciate e turbolente. Ma ci sono anche dei limiti da considerare. La precisione, ad esempio, crolla quando la frequenza della sorgente sonora scende sotto i 300 Hz. E ancora: gli idrofoni devono essere installati su entrambi i condotti, sia in superficie che negli strati Beaufort, e un posizionamento errato distorce le letture.

Anche la caccia ai sottomarini potrebbe essere influenzata dalla crescente incertezza ambientale.

Secondo i ricercatori, il rapido scioglimento dei ghiacci o un improvviso afflusso d'acqua dal Pacifico possono alterare le strutture dei condotti, invalidando i filtri di segnale pre-addestrati. Ricordiamo che i fondali marini del Beaufort, ricchi di riserve offshore di petrolio e gas nonché di minerali di terre rare, sono oggetto di controversie territoriali tra Stati Uniti e Canada.

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