I Macron hanno assunto investigatori per indagare sull'influencer che disse "Brigitte è un uomo"

Il presidente francese e la First Lady hanno ingaggiato lo studio statunitense Nardello & Co. per fare luce sul conto di Candace Owens, in particolare sui legami con Mosca e con l’estrema destra

I Macron hanno assunto investigatori per indagare sull'influencer che disse "Brigitte è un uomo"
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La giustizia francese ha già condannato per diffamazione chi aveva diffuso su internet la voce secondo cui Brigitte Macron era una donna transgender, disinformazione diventata virale anche negli Usa. Ma il presidente francese e la First Lady non hanno intenzione di fermarsi: gli avvocati della coppia hanno assunto degli investigatori privati per indagare sulla podcaster statunitense Candace Owens, denunciata anche lei per diffamazione lo scorso 23 luglio. Nel mirino dello studio ingaggiato, i presunti legami con l’estrema destra francese e con Mosca.

I Macron hanno fatto causa all’influencer per quelle che descrivono “finzioni stravaganti, diffamatorie e inverosimili” espresse in vari podcast seguiti da milioni di ascoltatori. La tesi principali è quella già nota: “Brigitte è nata uomo”. Come riporta il Financial Times, l’indagine condotta dallo studio Nardello & Co. ha acceso i riflettori sui suoi presunti legami con figure populiste di destra negli Stati Uniti, in Francia (in particolare con la nipote Marion Maréchal, nipote della Le Pen) e nel Regno Unito, nonché sulle sue interazioni online con un nazionalista russo, il filosofo Alexander Dugin. Nel mirino anche le critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“I Macron sono arrivati alla querela con la piena consapevolezza delle connessioni di Candace Owens” la sottolineatura di Dan Nardello, capo dello studio ingaggiato nonché ex procuratore federale di New York. La scelta di assumere investigatori privati testimonia la volontà dei coniugi di non prendere alla leggera le falsità che circolano online, che potrebbero essere parte di un disegno contro l’Eliseo.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la bufala su Brigitte Macron risalirebbe al 2017, a firma di un blogger spagnolo. Poi la fake news sarebbe stata ripresa nel 2021 in Francia e rilanciata alla fine del 2023 dal giornalista di destra Xavier Poussard.

Quest’ultimo ha inoltre affermato di aver tradotto la sua “inchiesta” sulla First Lady in inglese e di averla mandata alla Owens, che ha parlato della vicenda nel podcast intitolato “Becoming Brigitte”. Ora lo scontro proseguirà in tribunale.

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