Cronaca internazionale

"Ingiusto, scoraggiante". L'atleta trans batte il record femminile: scoppia la polemica

In Canada un atleta trans batte il record di sollevamento pesi nella categoria femminile. L'ira delle altre atlete donne: "Completamente ingiusto". E la polemica travolge anche il premier Trudeau

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La distanza che separa l'ideologia Lgbt dalla realtà pesa tantissimo. Almeno 200 kg o forse più. Quella mole rappresenta infatti il distacco con cui un atleta transgender ha segnato nei giorni scorsi un record nazionale in Canada, gareggiando però nella categoria femminile. Tra competitor donne biologiche. Il primato sancito da Anne Andres, questo il nome il nome della ginnasta trans, ha però suscitato critiche e polemiche: a contestare quel risultato sportivo sono state in primis alcune colleghe donne, che hanno denunciato quella vittoria come iniqua. E la questione ha anche travalicato l'ambito strettamente agonistico, estendendosi a quello politico.

A destare scandalo è stato il risultato con cui Anne Andres ha battuto ogni precedente record nella categoria femminile. L'atleta trans si è infatti affermata con un punteggio finale di 597,5 kg: oltre 200 kg in più rispetto all'avversaria più vicina, la ginnasta SuJan Gill. Il primato agonistico è stato però accompagnato dalla dura contestazione di una nota powerlifter canadese, April Hutchinson. "Un powerlifter maschio ha schiacciato il record nazionale di sollevamento femminile in Canada. È stato molto scoraggiante. Le atlete donne inseguono da anni quel record e stiamo parlando di sportive di alto livello che si sono allenate a lungo", ha lamentato Hutchinson, che da tempo si batte contro la presenza di ginnaste trangender nelle competizioni femminili. "Ci sono vantaggi fisici e psicologici che gli atleti maschi hanno sulle donne", ha proseguito la powerfilter riferendosi alla massa muscolare, alla densità ossea e alla capacità polmonare.

"È completamente ingiusto. Sono i corpi che fanno lo sport, non le identità. Ricordate: i corpi sono la biologia, non identità che praticano sport", ha sottolineato April Hutchinson, facendosi portavoce di un movimento sempre più ampio nell'ambito sportivo. "Donne e uomini, dobbiamo usare le nostre voci per dire che la correttezza e la sicurezza devono essere delle priorità in ogni federazione sportiva. Siamo la maggioranza, non la minoranza", ha ancora esclamato l'atleta in un video pubblicato sui social e diventato virale. Il messaggio ha peraltro assunto connotazioni politiche e infatti nel mirino delle critiche ci è finito il primo ministro canadese Justin Trudeau, criticato per le politiche di transinclusione e di autoidentificazione di genere, che di fatto consentono ai maschi di partecipare alle competizioni femminili.

Ad aderire alla protesta è stata anche la campionessa di nuoto canadese Riley Gaines, con un messaggio sui social. "Nuovo record mondiale nazionale e non ufficiale per il maschio trans Anne Andres. Il disprezzo radicale di JustinTrudeau per le donne (e la realtà)...", ha commentato la nuotatrice in un video pubblicato sulla piattaforma X.

Così, oltre a sollevare quei pesi mostruosi, le atlete canadesi si stanno ritrovando a lottare contro un altro macigno gravoso: quello dell'ideologia.

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