L’omicidio Kirk e il fantasma della guerra civile. Usa sull’orlo degli anni di piombo

L’omicidio dell'attivista conservatore si aggiunge a una serie di violenze che attraversano la storia Usa. Un Paese nato dalla rivoluzione oggi rischia di precipitare in una spirale di odio e omicidi politici

L’omicidio Kirk e il fantasma della guerra civile. Usa sull’orlo degli anni di piombo
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La morte di Charlie Kirk apre uno squarcio profondo nell'anima della democrazia americana. E lo fa non solo perché colpisce una delle voci più forti della nuova destra, ma perché lo fa in un contesto in cui si manifestava l'elemento più puro dell'essenza della democrazia americana (da cui, piaccia e non piaccia, sono discese le altre): l'atto di manifestazione della propria libertà di parola.

Il fatto è grave soprattutto perché dimostra come il livello di polarizzazione e lo scontro violento abbiano raggiunto una soglia critica preoccupante. L'elenco di quello che è successo negli ultimi anni è preoccupante e l'ha messo in fila molto bene il giornalista Ezra Klein:

  • Il complotto per rapire la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer
  • L'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021
  • Le bombe a tubo lasciate al Congresso Nazionale Repubblicano e al Congresso Democratico
  • L'irruzione per rapire Nancy Pelosi e il brutale attentato al marito Paul Pelosi
  • I molteplici tentativi di assassinio di Trump, uno quasi fatale.
  • L'assassinio della Speaker della Camera del Minnesota Melissa Hortman e di suo marito e la sparatoria contro il senatore dello Stato John Hoffman e sua moglie
  • L'assassinio di Brian Thompson da parte di Luigi Mangione
  • L'attentato incendiario contro la residenza del governatore dem della Pennsylvania Josh Shapiro
  • L'assassinio di Charlie Kirk

Come ha notato la politologa Barbara F. Walter, esperta di guerre civili, il Paese si trova in uno stato avanzato che apre le porte a una stagione di violenta contrapposizione sociale. Una specie di distopia in cui gli Stati Uniti potrebbero scivolare. Attenzione, dice Walter, non pensiamo a uno scenario simile a quello del 1861 quando scoppiò la guerra di secessione, ma una sorta di Frankenstein che mescola elementi dei Troubles nord irlandesi con gli anni di piombo italiani. Una fase fatta di omicidi politici, bombe e manifestazioni violente. Uno scenario da incubo che potrebbe presto diventare realtà, complice anche un numero spaventoso di armi in circolazione.

L'omicidio di Kirk mescolato ad altri fenomeni ora in azione, come le retate dell'Ice, il crescente malcontento della sinistra per un partito democratico ritenuto debole, l’ascesa delle milizie di estrema destra che si sentono protette dalla nuova amministrazione repubblicana, possono portare a nuovi scontri. C'è però un punto, finale, che non va dimenticato. La storia americana è sempre stata turbolenta. Gli Usa nascono con una rivoluzione e si sono alimentati con guerre, interne ed esterne, e con la violenza. Nel corso della sua storia ben quattro presidenti sono stati assassinati: Abraham Lincoln, James A. Garfield, William McKinley e John Fitzgerald Kennedy e altri come Ronald Reagan e Donald Trump hanno subito tentativi di assassinio. In mezzo ci sono politici e attivisti uccisi come Martin Luther King Jr. Malcolm X e Robert F. Kennedy. Una scia di sangue che a modo suo ha cambiato il destino americano. Ora, in attesa di sapere le motivazioni di chi ha sparato e sperando di non finire in un vortice simile a quello di JFK, si attende la reazione di Donald Trump.

La destra MAGA chiede provvedimenti contro "la sinistra", e lui per ora risponde rabbioso, prima con un video sui social in cui ha accusato la "sinistra radicale" di aver creato il clima che ha portato alla morte di Charlie Kirk e poi con un passaggio ancora più duro: "Per anni, la sinistra radicale ha paragonato americani straordinari come Charlie ai Nazisti e ai peggiori assassini di massa e criminali. Questo genere di retorica è direttamente responsabile del terrorismo che stiamo vedendo oggi nel nostro Paese. E deve fermarsi ora".

Poi un post in stile trumpiano sulla pagina della Casa Bianca: "I democratici sono per la criminalità". Il tycoon nel suo messaggio promette di agire in fretta e da questa reazione sapremo se il Paese riuscirà a superare anche la morte di Kirk.

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