Nuova rivelazione sul caso Epstein: "Non fu ucciso, ecco la verità sui ricatti sessuali"

Le conclusioni delle indagini contraddicono le teorie cospirazioniste sulla morte del finanziere condannato per pedofilia e traffico di minori

Nuova rivelazione sul caso Epstein: "Non fu ucciso, ecco la verità sui ricatti sessuali"
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Jeffrey Epstein non aveva nessuna “lista clienti” e non è stato ucciso: questo è quanto emerge dall’indagine condotta dal Dipartimento di Giustizia e dall'Fbi. Secondo quanto riportato da Axios, non sarebbero emerse prove di ricatti a personaggi potenti da parte del finanziere condannato per pedofilia e reati sessuali, morto il 10 agosto del 2019 nella sua cella del carcere di Manhattan.

Confermata, dunque, la prima versione del medico legale: Epstein si suicidò. Per mettere a tacere le teorie cospirazioniste, l’amministrazione americana starebbe per diffondere un video - sia in versione grezza che "migliorata" - per dimostrare le proprie conclusioni. Già a fine maggio il vicedirettore dell’Fbi Dan Bongino aveva sottolineato: “È l’unica persona lì dentro e l’unica che ne esce, si vede”.

Le conclusioni del medico legale vennero contestate dai familiari di Epstein, che si rivolsero a un esperto di parte. Quest’ultimo ipotizzò un omicidio, forse per metterlo a tacere. Ma le indagini appena concluse smentiscono la teoria: il promemoria di due pagine visionato da Axios contraddice ufficialmente le teorie del complotto sia sulla fine del finanziere, sia sulle sue attività. Grande sostenitore di queste teorie era il numero uno dell’Fbi Kash Patel, che qualche giorno fa aveva confermato la tesi ufficiale del suicidio promettendo di fare chiarezza sulla controversia.

Epstein venne indagato per la prima volta nel 2005 dopo la denuncia di un genitore per abusi sessuali su una minorenne. Il finanziere si dichiarò colpevole e nel 2008 venne condannato a 13 mesi. In totale, i federali identificarono 36 vittime, tutte minorenni. Venne nuovamente arrestato il 6 luglio del 2019 con l’accusa di traffico sessuale di minori in Florida e New York. Un mese più tardi il suicidio durante la detenzione al Metropolitan Correctional Center.

A febbraio, il Dipartimento di Giustizia di Trump ha

pubblicato la lista dei contatti di Epstein come parte di una lunga serie di documenti attesi relativi al famigerato predatore sessuale. Tra i nomi di spicco quelli dell’ex governatore di New York Andrew Cuomo, Alec Baldwin e Mick Jagger.

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