Confini chiusi e ordini di abbattimento: scatta la guerra dei palloni sul Baltico

Dopo l’incursione di decine di palloni dalla Bielorussia, la Lituania chiude il confine e ordina di abbatterli: per Vilnius si tratta di “attacchi ibridi”, non di semplice contrabbando

Confini chiusi e ordini di abbattimento: scatta la guerra dei palloni sul Baltico
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Si tratti di contrabbando, di una semplice provocazione reiterata o di un'azione diversiva contemplata nello schema degli "attacchi ibridi" controllati per mantenere una bassissima intensità nel confronto - non scontro - ai confini della Nato, la Lituania ha dichiarato che abbatterà i palloni aerostatici che attraverseranno lo spazio aereo al confine con la Bielorussia.

Dopo la misteriosa incursione di decine di palloni che sono stati individuati la scorsa notte - si ritiene collegata al contrabbando di sigarette - la Lituania ha chiuso 680 km di confine con la Bielorussia e ha dichiarato che non verranno tollerate ulteriori incursioni di quei palloni aerostatici che stanno di fatto bloccando e deviando il traffico aereo dell'aeroporto di Vilnius per ragioni di sicurezza.

Per questa ragione il governo dello Stato baltico, membro della Nato, ha autorizzato "l'abbattimento dei palloni aerostatici che attraversano il confine con la Bielorussia", considerata un'alleata della Federazione, dopo che 66 di questi palloni sono stati individuati dai radar lituani.

La premier lituana Inga Ruginienė, che associa l'incursione di questi palloni a elio a degli "attacchi ibridi", e non al semplice contrabbando di sigarette a cui banalmente i palloni vengono associati, minaccia di appellarsi all'articolo 4 della Nato e ritiene che la scelta di chiudere i confini rappresenti un chiaro segnale alla Bielorussia. In questo modo, afferma il capo del governo lituano, "diciamo che qui non sarà tollerato alcun attacco ibrido, prenderemo tutte le misure più severe per fermare tali attacchi". Secondo i consiglieri del governo lituano, le incursioni farebbero parte di una "operazione psicologica ibrida" volta a sconvolgere la vita quotidiana dei lituani.

Questa mattina la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in riferimento agli episodi in cui sono coinvolti i misteriosi palloni aerostatici, ha dichiarato: "Desidero esprimere la mia piena solidarietà alla Lituania per le persistenti incursioni nello spazio aereo. Si tratta di una minaccia ibrida, che non possiamo tollerare", aggiungendo: "Non tollereremo alcuna incursione nel nostro spazio aereo o nel nostro territorio, e pertanto la roadmap per la costruzione della prontezza operativa è di vitale importanza".

In un'ottica diversa, tuttavia, l'abbattimento dei palloni aerostatici carichi di sigarette potrebbe comportare solo uno spreco di munizioni, nel caso venissero impiegate armi di precisione, come nel caso del famoso "pallone sonda cinese" abbattuto nei cieli dell'Atlantico da un caccia di superiorità aerea F-22 Raptor due estati fa, oltre a rivelare, come si può temere, parte della reattività e delle capacità dell'apparato difensivo dello stato Baltico.

Questi palloni a elio, capaci di trasportare carichi di una cinquantina di chili, spinti dal vento e localizzati attraverso dei traker, mini targhette di localizzazione Gps di uso comune, potrebbero richiedere l'impiego di aerei da caccia come i Typhoon e i Gripen che sono in missione nel Baltico, o delle batterie della difesa aerea che comprendono il sistema missilistico terra-aria Nasams e sistemi a corto raggio Rbs 70 e Avenger che, può sembrare assurdo dirlo o pensarlo, potrebbero rivelare le loro posizioni se poste sotto osservazione.

Ragione per cui la migliore soluzione per sopprimere la "fluttuante minaccia" sarebbe l'impiego di sistemi lanciarazzi spalleggiabili del tipo Manpads, armi convenzionali che impiegano munizioni mediamente costose e che sono state inviate in Ucraina data la loro utilità contro obiettivi più essenziali, ad esempio l'elicottero Kamov Ka-52 abbattuto nella giornata di ieri.

La presenza e l'impiego di palloni aerostatici come agente di disturbo è una consuetudine lungo la Zona Demilitarizzata che separa la Penisola coreana e, come fa notare il sito The War Zone, sono stati "ampiamente utilizzati nella guerra in Ucraina" dalla Russia, che li impiega come diversivi per "stimolare, distrarre e ottenere informazioni sulle difese aeree ucraine", una strategia presa in considerazione fin dai tempi della Guerra Fredda.

L'idea che la presenza di aerei militari, e ora di "palloni" ai confini degli spazi aerei Nato faccia parte di una serie di "provocazioni calcolate volte a destabilizzare, distrarre e mettere alla prova la determinazione dell'Alleanza", come ha suggerito il ministro degli Esteri lituano Kęstutis Budrys, non può essere trascurata, ma l'ipotesi che si trovi di fronte a un caso di semplice contrabbando nel momento sbagliato è parimenti attendibile.

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