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Luigi Mangione star in tribunale. Ny divisa sull'omicidio Brian Thompson

Una folla di fan ad attendere il presunto killer di Brian Thompson fuori dal tribunale. La raccolta fondi per la sua difesa ha raggiunto 1,4 milioni di dollari

Luigi Mangione star in tribunale. Ny divisa sull'omicidio Brian Thompson
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Per molti è un’icona, persino un salvatore. Imputato per l'assassinio del Ceo di United HealthCare Brian Thompson, Luigi Mangione è stato accolto come una star fuori dal tribunale di New York per la prima delle tre udienze in cui i suoi avvocati intendono chiedere al giudice di annullare alcune prove. Attualmente detenuto al Metropolitan Detention Center di Brooklyn, il ventisettenne ha ricevuto un’attenzione crescente da parte di gruppi di cittadini che hanno interpretato la sua vicenda come simbolo delle tensioni attorno al sistema sanitario statunitense, come testimoniato dal gruppetto di fan che si sono radunati fuori dalla corte con diversi striscioni. Tra questi, un manifestante ha mostrato un cartello con la frase: “Quando i pazienti muoiono, il profitto sale”. Un’altra persona ha gridato “Free Luigi”, ricevendo applausi dai presenti.

Il caso risale al 4 dicembre 2024: Mangione è accusato di aver atteso fuori da un hotel di Manhattan e ucciso Brian Thompson, dirigente di una divisione di UnitedHealthcare, una delle principali compagnie di assicurazioni sanitarie del Paese. Il caso ha tenuto banco per giorni, complice la caccia all’uomo: il killer è scappato e ha fatto perdere le proprie tracce, ma allo stesso tempo ha riacceso il dibattito pubblico sulla gestione delle polizze e sull’accesso alle cure. Mangione è stato arrestato dopo cinque giorni: inizialmente è stato accusato anche di terrorismo, contestazione eliminata dalla procura di NY. Il giovane deve rispondere all’accusa di omicidio premeditato, lui si dichiara non colpevole. Se condannato, la pena potrebbe oscillare dai 25 anni di reclusione all’ergastolo. Prevista dall’ordinamento, la pena di morte è ritenuta molto improbabile dagli esperti.

Fan Luigi Mangione
Un sostenitore di Luigi Mangione

Ma, come evidenziato in precedenza, Mangione è diventato il beniamino di tanti americani in rete e si è persino sviluppata una mobilitazione popolare che ha portato alla creazione di una raccolta fondi per sostenere la sua difesa legale. Il totale ha superato 1,4 milioni di dollari, con una media di 15 dollari per donazione. Non sono venute meno le azioni dimostrative, basti pensare all’aereo affittato da alcuni fan che ha sorvolato il carcere con uno striscione recante la scritta “Free healthcare. Free Luigi”. E ancora, la struttura penitenziaria ha confermato l’arrivo di migliaia di lettere indirizzate al detenuto. “Il minimo che possa fare è riconoscere ciascuna persona che ha trovato il tempo e fatto lo sforzo di scrivermi” quanto si legge in un file condiviso da Mangione in rete.

Come evidenziato da Repubblica, secondo alcuni studiosi il fenomeno mediatico che lo circonda riflette più ampie criticità sociali. Il docente della New York University Jeff Goodwin ha osservato sul Wall Street Journal che Mangione “ha avuto la faccia tosta di fare qualcosa di spettacolare, cosa che alcuni hanno trovato attraente e coraggioso”. Negli States, la discussione sulle spese sanitarie resta particolarmente sensibile: diverse ricerche indicano che una parte significativa della popolazione teme di non poter sostenere i costi di una malattia. Le cifre riportate dagli analisti parlano di premi assicurativi medi pari a circa duemila dollari al mese, di esami diagnostici che possono superare i mille dollari e di interventi chirurgici con costi nell’ordine delle decine di migliaia.

Ricordiamo

che Mangione è anche imputato a livello federale e in quel processo - al via il 9 gennaio - rischia la pena di morte. C'è poi un terzo procedimento che lo riguarda in Pennsylvania ma che ancora non ha una data di inizio.

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