"Foto o non è successo". Musk offende il dipendente disabile su Twitter

"Foto o non è successo". Il Ceo di Twitter ha risposto con dei post ironici a un dipendente disabile che chiedeva conto del suo posto di lavoro. "La verità è che questa persona non ha davvero lavorato, ha detto come scusa di avere una disabilità"

"Foto o non è successo". Musk offende il dipendente disabile su Twitter

Bufera su Elon Musk dopo i tweet ironici, al limite dell'offensivo, nei confronti di uno dei suoi dipendenti affetto da distrofia muscolare e costretto su una sedia a rotelle. Venuto in un secondo momento a conoscenza dello stato di salute dell'impiegato, il patron di Tesla si è scusato, ma ciò non ha impedito che si originassero accese polemiche.

"Sono ancora un dipendente di Twitter o no?"

Sono mesi complicati per il noto social network con l'uccellino blu. Come nuovo Ceo, Musk ha apportato numerose modifiche, fra cui anche un drastico taglio degli impiegati.

Tanti dipendenti di Twitter si sono visti togliere il posto di lavoro, e fra questi rientra anche Haraldur Thorleifsson, che ha voluto chiedere conto della propria posizione pubblicando un post indirizzato a Elon Musk. "Nove giorni fa l'accesso al mio computer di lavoro è stato interrotto, insieme a circa 200 altri dipendenti di Twitter", si legge nel tweet. "Tuttavia il capo delle risorse umane non è in grado di confermare se sono un dipendente o meno. Non hai risposto alle mie e-mail. Forse se abbastanza persone ritwittano mi risponderai qui?"

La risposta di Elon Musk non si è fatta attendere: "Che lavoro hai svolto?".

Thorleifsson ha quindi replicato al Ceo dicendo che per fornire certe informazioni avrebbe dovuto infrangere la riservatezza, e ha chiesto il via libera al Ceo, che lo ha autorizzato. Dopo aver riportato dettagliatamente tutte le sue mansioni, Thorleifsson ha domandato ancora una volta quale sia la sua posizione all'interno dell'azienda, passando poi a rispondersi da solo: “Lei ha risposto miracolosamente, quindi finalmente ho la conferma che non lavoro più su Twitter! Ora la prossima domanda è se si assicurerà che io venga pagato, e quanto mi è dovuto in base al mio contratto”.

Musk ha replicato: “Salire di livello da quale progetto a cosa? Foto o non è successo. Non abbiamo assunto ruoli di progettazione in 4 mesi”. E, ancora: “Vorresti dire che sei una persona popolare?”.

L'affondo choc

A scatenare la bufera sono stati gli ulteriori interventi di Elon Musk che, riferendosi a Thorleifsson ha poi aggiunto: "La verità è che questa persona non ha davvero lavorato, ha detto come scusa di avere una disabilità che gli impediva di lavorare ma allo stesso tempo sta continuando a pubblicare tweet. Non posso dire di avere molto rispetto per questo comportamento". E, ancora: "Il motivo per cui mi ha affrontato in pubblico è che voleva ottenere un grosso compenso. Da quello che mi hanno detto, negli ultimi quattro mesi non ha mai svolto nessun lavoro. Eppure ci sono persone che su Twitter lo difendono".

A chi gli ha chiesto se il dipendente stava ancora lavorando per l'azienda, Musk ha risposto ironicamente: "No, non puoi essere licenziato se non stavi lavorando in primo luogo!".

La replica del dipendente

A quel punto è stato Haraldur Thorleifsson, professionista islandese, a mettere in chiaro la situazione, parlando della sua malattia. L'uomo ha spiegato infatti di essere affetto da distrofia muscolare, una malattia neurodegenerativa, e di trovarsi su una sedia a rotelle da 20 anni.

"Non sono in grado di svolgere lavoro manuale per lunghi periodi senza che le mie mani comincino a soffrire di crampi. Posso scrivere per un'ora o due. Non era un problema ai tempi di Twitter 1.0 quando ero un senior director e il mio lavoro prevedeva di aiutare i team a progredire con indicazioni strategiche", ha dichiarato in uno dei suoi post.

Le scuse di Musk

Dopo il botta e risposta social sono poi arrivate le scuse di Elon Musk.

"Vorrei scusarmi con Haraldur Thorleifsson per non aver capito la situazione", ha scritto il patron di Tesla su Twitter. "Mi ero basato su cose che mi erano state dette e che non sono vere", ha aggiunto.

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