
Migliaia di persone si preparano a rendere omaggio a Charlie Kirk nello State Farm Stadium di Glendale, Arizona, dove oggi si terranno i funerali del leader conservatore ucciso il 10 settembre.
L’evento, che potrebbe attirare oltre 100.000 partecipanti, è stato classificato dal Dipartimento per la Sicurezza Interna come “evento di Livello 1”, la stessa categoria di Super Bowl e vertici internazionali, e vede un imponente dispositivo di sicurezza coordinato tra autorità locali, federali e Secret Service. L'inizio della cerimonia è previsto per le 11:00 ora locale in Arizona, ovvero le 14:00 ET (le 20:00 in Italia). Nel programma sono presenti anche diversi musicisti cristiani : Chris Tomlin, Brandon Lake, Phil Wickham, Kari Jobe Carnes e Cody Carnes.
Sul palco saliranno il presidente Donald Trump, il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il capo del Pentagono Pete Hegseth, il consigliere Stephen Miller e l’ex volto di Fox News Tucker Carlson. Tra gli oratori anche Donald Trump Jr., legato a Kirk da un rapporto personale oltre che politico. Kirk collaborò a stretto contatto con il giovane Trump come assistente durante la campagna del 2016. "Charlie non era solo un amico, era come un fratellino per me", ha scritto Donald Trump Jr. su X. Sono previsti interventi anche di altri funzionari dell'amministrazione, tra cui il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles, il segretario della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. e i principali collaboratori di Trump Stephen Miller e Sergio Gor.
La cerimonia, aperta al pubblico e con ingresso gratuito, si svolgerà in un’atmosfera fortemente simbolica: Turning Point USA, il movimento fondato da Kirk e ora guidato dalla vedova Erika Kirk, ha chiesto ai partecipanti di vestirsi con i colori della bandiera americana. L’arcivescovo di New York, Timothy Dolan, ha definito l’attivista un “moderno San Paolo” e un “eroe missionario”, sottolineando la dimensione religiosa e valoriale che la sua figura ha assunto nel mondo conservatore.
L’attenzione è rivolta proprio a Erika Kirk, che introdurrà Trump e guiderà l’organizzazione fondata dal marito. Ex Miss Arizona USA, attivista e imprenditrice, Erika ha già dichiarato di voler raccogliere l’eredità politica e spirituale del consorte, con un’impronta ancora più radicale. “Il movimento creato da mio marito non morirà”, ha promesso, delineando il futuro di Turning Point come uno strumento chiave nella strategia repubblicana.
La commemorazione arriva in un momento di forte tensione politica.
Se la condanna dell’omicidio di Kirk è stata unanime, restano profonde divisioni su come affrontare la crescente violenza politica negli Stati Uniti. Emblematico il voto alla Camera sulla risoluzione repubblicana per onorare Kirk: approvata a maggioranza ma con 58 deputati democratici contrari, segno di una frattura che la cerimonia non potrà cancellare.