Il caso OneTaste è lo specchio del neo femminismo. Ci troviamo in California, a San Francisco, dove Nicole Daedone opera dai primi anni 2000 con una startup volta al wellness e all'empowerment femminile. L'imprenditrice, finanziata dai capitalisti della Silicon Valley, proponeva tecniche basate sulla cosiddetta «meditazione orgasmica», attraverso cui ogni donna avrebbe potuto cambiare sé stessa e il mondo: wow! Sono tentata di andarlo a scrivere sotto un post di questa «profetessa», come si autodefinisce, di questa «artista erotica» capace di conquistare migliaia di follower, disposte più o meno a tutto, incluso spendere quasi 40.000 dollari a corso, pur di raggiungere una sorta di obiettivo spacciato per traguardo mistico, per rinascita dell'anima, per vera e propria religione, quando invece era tutt'altro. Come infatti è emerso dalle indagini dell'Fbi, che ha ben presto arrestato Nicole Daedone, le clienti venivano sottoposte a un'intricata sequela di maltrattamenti, vessazioni, schemi ripetuti di coercizione e manipolazione, per lo più fondati sulla pratica dell'eccitazione come strada maestra per vincere il trauma, qualunque trauma, stupro incluso, che Nicole Daedone intendeva superare semplicemente accettandolo mentre avveniva.
«Se vuoi sapere il vero modo per deviare uno stupro», ha dichiarato la guru, «è eccitarti al 100%. Perché allora non c'è nulla da stuprare». Capito? L'orgasmo quindi come contravveleno assoluto, come antidoto a ogni male e portale della salvezza.