Cronaca internazionale

"No alla mozione di Ppe e destre". L'europarlamento certifica le follie green

La Plenaria del Parlamento europeo ha respinto la proposta di reiezione della legge sulla natura. Il Ppe: "Temiamo per possibili conseguenze sociali ed economiche"

"No alla mozione di Ppe e destre". L'europarlamento certifica le follie green

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Il Parlamento europeo, con 312 voti a favore, 324 contro e 12 astenuti, ha bocciato la richiesta di rigetto della legge sul ripristino della natura. La mozione per rigettare l'intera proposta della Commissione europea era stata avanzata dal Partito popolare europeo e dagli altri gruppi della destra dell'emiciclo. "Siamo delusi dall'esito del voto sulla legge per il ripristino della natura, nonostante le obiezioni e le perplessità di tre commissioni parlamentari. Temiamo che questa legge sia controproducente e abbia conseguenze sociali ed economiche significative", ha commentato il gruppo del Ppe.

La decisione del Parlamento europeo

L'Europarlamento ha approvato a Strasburgo in plenaria la posizione negoziale sul regolamento sul ripristino della natura, con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astenuti. Il mandato approvato permetterà adesso di iniziare i negoziati con il Consiglio Ue, che aveva già approvato la propria versione.

La Plenaria del Parlamento europeo ha dunque respinto la proposta di reiezione della legge sulla natura. Dopo la bocciatura della proposta di rigetto del regolamento, la stessa Plenaria ha cominciato ad esaminare gli emendamenti - circa 140 - presentati al testo. Tra questi figurano gli emendamenti di Renew che puntano al compromesso riportando di fatto a proposta della Commissione al testo, più morbido, approvato dal Consiglio Ue lo scorso giugno.

Ci sono da registrare applausi e abbracci, e pure qualche grido nell'ala sinistra dell'emiciclo di Strasburgo, dopo la bocciatura della mozione di reiezione presentata dai popolari contro la legge sul ripristino della natura. L’esito della votazione ha innescato l'esultanza dei banchi dove siedono Socialisti, Verdi e sinistre.

La deriva green

Impassibile in tribuna ospiti Greta Thunberg, affacciata sull'emiciclo per seguire le complicate operazioni di voto. Subito dopo l'annuncio del voto dagli scranni dell'ala sinistra dell'emiciclo è partito un lungo applauso liberatorio che ha ritardato di poco l'inizio della maratona sul voto degli emendamenti al testo.

Può esultare, dunque, il gruppo dei Socialisti e democratici. Boccone amaro, invece, per i popolari del Ppe e le destre che hanno cercato fino in fondo di arginare la deriva green insita nel provvedimento appena avallato. "Abbiamo respinto il boicottaggio del Ppe sulla legge per il ripristino della natura. La maggioranza degli eurodeputati non è stata ingannata dalle mezze verità del Ppe", hanno commentato i Socialisti e democratici, aggiungendo che il Parlamento dovrebbe cogliere questa opportunità per "difendere la natura e la biodiversità".

Cos'è la legge sul ripristino della natura

Con la legge sul ripristino della natura, proposta l'anno scorso, la Commissione punta a riparare l'80 % degli habitat europei che versano in cattive condizioni e a riportare la natura in tutti gli ecosistemi, dalle foreste e dai terreni agricoli agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani.

In base alla proposta, saranno assegnati a tutti gli Stati membri obiettivi giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in vari ecosistemi, a integrazione delle normative esistenti. L'obiettivo è far sì che le misure di ripristino coprano almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell'Ue entro il 2030 e si estendano infine a tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

La normativa vuole portare a un livello superiore le esperienze maturate in materia di misure di ripristino della natura, quali la rinaturalizzazione, il reimpianto di alberi, il rinverdimento delle città o l'eliminazione dell'inquinamento per consentire il recupero della natura.

Gli obiettivi prefissati

Scendendo nel dettaglio, gli obiettivi proposti dall'esecutivo europeo comprendono tra l'altro: l'inversione del declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e, successivamente, l'aumento di queste popolazioni.

E ancora: nessuna perdita netta di spazi verdi urbani entro il 2030, un aumento del 5% entro il 2050, una copertura arborea minima del 10% in ogni città e un guadagno netto di spazi verdi integrati negli edifici e nelle infrastrutture; negli ecosistemi agricoli, l'aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per le farfalle, l'avifauna nelle aree agricole.

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