Cronaca internazionale

"Vai al Gay Pride". La prof contro il musulmano: cortocircuito dei progressisti

Tensione religiosa sempre più palpabile in Canada, come testimoniato dal "ricatto" di una docente e dalle percentuali di assenze di studenti musulmani nelle giornate dedicate all'orgoglio gay

"Vai al Gay Pride". La prof contro il musulmano: cortocircuito dei progressisti

Ascolta ora: ""Vai al Gay Pride". La prof contro il musulmano: cortocircuito dei progressisti"

"Vai al Gay Pride". La prof contro il musulmano: cortocircuito dei progressisti

00:00 / 00:00
100 %

Se non aderisci al Gay Pride, non puoi essere canadese. Più che un invito, un vero e proprio ricatto: o sposi la causa Lgbt, oppure tu – musulmano – non puoi dichiararti cittadino di questo Paese. Cronache dal Canada, terra dei diritti (o almeno di quelli che piacciono a Trudeau). L’episodio si è verificato alla Londonderry Junior High di North Edmonton ed ha fatto il giro del web grazie a una registrazione audio che non lascia spazio a interpretazioni: la docente attacca frontalmente il suo allievo reo di non voler accogliere la celebrazione arcobaleno.

L’insegnante ha rimproverato bruscamente lo studente musulmano per aver saltato la lezione e aver così evitato le attività del Pride Month iniziato lo scorso 1 giugno. “I tuoi compagni di classe Lgbt+ erano qui durante il Ramadan, mostrando rispetto per la tua religione”, le parole della docente, che ha poi citato la nuova legislazione contro gli omosessuali dell’Uganda, dove otto cittadini su dieci sono cristiani: “In Uganda se pensano che tu sia gay, ti giustizieranno. Se credi in quel genere di cose, allora non appartieni al Canada”. Nella sua filippica, l’insegnate ha ribadito che tutti coloro che non sono d’accordo con certe leggi del Canada non appartengono al Paese: “Crediamo che le persone possano sposare chi vogliono. Questo è legale. E se pensi che la legge non dovrebbe essere così, non puoi essere canadese. Non appartieni a questo posto”.

La registrazione audio dell’episodio pubblicata su Twitter ha raccolto 100mila visualizzazioni nel giro di poche ore e sui social network si è acceso il dibattito, molti hanno condannato senza mezzi termini l'atteggiamento della docente. Gli stessi progressisti che tempo fa difendevano il diritto delle donne musulmane a indossare il niqab oggi ritengono necessario celebrare il Gay Pride e l’universo Lgbt per appartenere al Canada e “conservare” la cittadinanza.

Nelle ultime settimane è stato registrato un aumento esponenziale delle assenze degli studenti musulmani, a testimonianza della tensione religiosa in corso in Canada. La causa è lapalissiana, ovvero le celebrazioni sempre più pompose del Pride Month, con attività che coinvolgono obbligatoriamente tutti gli studenti. Come riportato dal National Post, in una cittadina dell’Ontario quasi uno studente su tre delle scuole elementari è rimasto a casa nella giornata dedicata al contrasto dell’omofobia. La maggior parte degli assenti era di religione musulmana.

Un'analoga assenza di massa era scoppiata tre mesi prima, quando la scuola elementare aveva celebrato la Giornata arcobaleno.

Commenti