Cronaca internazionale

Terrore a Bruxelles, uccide due persone urlando "Allah akbar". Killer in fuga: "Sono dell'Isis" - La diretta

Paura in centro a Bruxelles, dove un uomo con un fucile ha ucciso almeno due persone e ora sarebbe in fuga. Ha rivendicato l'appartenenza all'Isis e sarebbe già noto alla giustizia tunisina per atti di terrorismo

Terrore a Bruxelles, uccide due persone urlando "Allah akbar". Killer in fuga: "Sono dell'Isis" - La diretta

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Sparatoria in centro a Bruxelles, almeno due morti

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Sparatoria nel centro di Bruxelles, dove un uomo arrivato a bordo di uno scooter ha sparato ai passanti, uccidendone almeno due all'interno di un palazzo. L'uomo sarebbe al momento in fuga ma non si conoscono per ora i dettagli di quello che sembra essere un attentato. Alcuni testimoni hanno riferito che l'uomo, di nazionalità sconosciuta, era armato di kalashnikov e ha urlato "Allah Akbar". Alcuni testimoni raccontano di diverse sparatorie per la strada tra l'assalitore e la polizia.

Sarebbe stato identificato e si tratta di un tunisino, come ha dichiarato l'ambasciatrice italiana in Belgio, Federica Favi, ma non si hanno certezze sull'arresto. Alcuni testimoni hanno riferito di un accento tunisino ma ancora non ci sono conferme. Sarebbe già noto ai nostri servizi segreti per la sua radicalizzazione. Il video condiviso sui social è stato ritenuto reale dalle autorità. Stando alle informazioni finora ottenute, sarebbe illegalmente presente sul territorio belga. Era noto alla giustizia tunisina per atti di terrorismo, a quanto ha reso noto la RTBF.

La sua richiesta di asilo era stata respinta nel 2020 e poi l'uomo era "sparito dai radar" ha spiegato il segretario di Stato del Belgio per l'Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor, parlando alla stampa in una conferenza stampa notturna. "È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un'intercettazione all'Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l'ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato applicato", ha detto ancora de Moore.

Le due vittime sono di nazionalità svedese secondo quanto riportato dai media belgi e l'attentato si sarebbe compiuto attorno alle 19 di questo pomeriggio. Le vittime, stando alle prime informazioni, pare indossassero la maglia della loro nazionale di calcio, che oggi giocava contro il Belgio. Il portavoce della procura federale del Belgio, ha specificato che "non è stato stabilito alcun legame con il conflitto israelo-palestinese". Con l'attentatore ancora in fuga, la procura consiglia a tutti di rientrare a casa. Armi sono state trovate lunedì sera "vicino" allo stadio. Al momento in ogni caso non è possibile stabilire un collegamento con la sparatoria avvenuta nei pressi di Place Sainctelette.

All'interno dell'impianto, che non è completamente pieno ma conta circa 30mila spettatori, è tutto sotto controllo ma dopo un confronto tra le autorità belghe e la Uefa si è deciso di interrompere la partita. Sono stati i giocatori a voler interrompere la gara. I tifosi delle due nazionali sono stati invitati a non uscire ma a restare all'interno dello stadio. Questo l'annuncio dagli altoparlanti dello stadio Re Baldivino. A seguito della sparatoria sono stati bloccati gli accessi all'Eurocamera. Intanto si valuta anche la chiusura di alcune fermate della metropolitana. Durante l'evacuazione dello stadio, la polizia ha invitato i tifosi svedesi a "non mostrare i colori della propria maglia".

"Uccisi non credenti", ha detto l'uomo, probabilmente un lupo solitario. L'uomo, nel video pubblicato online, ha rivendicato l'appartenenza all'Isis dicendo di aver compiuto il gesto per "vendicare i musulmani". Intanto è stata rafforzata la sicurezza attorno alla zona dello stadio. Il Belgio ha alzato il livello di allerta a 4, il massimo nel Paese, sinonimo di minaccia "grave e imminente". Il Centro nazionale di crisi del Belgio ha fatto sapere: "In segno di rispetto nei confronti delle vittime vi chiediamo di non condividere immagini o video relativi a questo evento".

Il sindaco di Bruxelles ha diramato una nota: "Dopo la sparatoria a Bruxelles, i servizi di polizia si stanno mobilitando per garantire la sicurezza dentro e intorno alla nostra capitale, in cooperazione con il ministro degli Interni, Annelies Verlinden". Il premier belga Alexander De Croo, riferendo di trovarsi attualmente con i ministri della Giustizia e degli Interni al centro nazionale di crisi, ha dichiarato: "Stiamo monitorando la situazione e chiediamo ai cittadini di Bruxelles di essere vigili".

La Francia ha rafforzato i propri confini col Belgio così come l'Olanda, per la paura che l'attentatore possa passare il confine.

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