
Quest'anno tutti gli Stati membri della Nato raggiungeranno l'obiettivo di spesa per la difesa fissato da tempo dal gruppo, pari al 2% del pil, ma soltanto tre di loro - Polonia, Lituania e Lettonia - stanno coprendo il nuovo target militare fissato al 3,5%. L'ultimo rapporto pubblicato a Bruxelles dalla stessa Alleanza Atlantica mette in fila dati, numeri e percentuali e offre un quadro dettagliato della situazione. L'Italia, come si vede dalle tabelle, nel 2025 presenta un budget militare da oltre 45 miliardi di euro (erano 18 nel 2014).
I numeri della Nato
L'aspetto più rilevante è che, leggendo le stime con le cifre prese in esame fino al mese di giugno, tutti i membri Nato – 31 su 32 perché l'Islanda non è conteggiata - raggiungeranno l'obiettivo del 2%. I ''ritardatari'', come Spagna, Italia e Belgio, hanno aumentato la loro spesa per la difesa fino al livello concordato al vertice dell'Alleanza in Galles nel 2014. Soltanto un anno fa più di 10 dei 32 membri non avevano raggiunto la soglia prevista. Molti di loro hanno tuttavia aumentato la spesa in seguito alle richieste del presidente degli Stati Uniti Donald Trump agli alleati europei di investire di più nella propria difesa.

Come ha fatto notare DW, solo tre Paesi stanno attualmente raggiungendo il nuovo obiettivo del 3,5% del pil concordato all'Aia a giugno: Polonia (4,48%), Lituania (4%) e Lettonia (3,73%). Pur contribuendo in termini assoluti alla quota maggiore, gli Stati Uniti stessi spenderanno quest'anno solo il 3,22% del pil per la difesa.
Gli Stati Uniti restano di gran lunga il primo Paese per spesa militare nella Nato con quasi 980 miliardi di dollari nel 2025, in euro circa 900 miliardi di euro, pari al 3,22% del Pil. Fra gli alleati europei spiccano Regno Unito con 90,5 miliardi di euro (2,40% del Pil), Francia con 66,5 miliardi (2,05%), Germania con oltre 93,7 miliardi (dato del 2024, pari al 2% del Pil), Italia con 45,3 miliardi (2,01%), Spagna con 33,1 miliardi (2,00%) e Paesi Bassi con 26,1 miliardi (2,49%). La Polonia guida poi la classifica europea con una spesa militare al 4,48% del Pil (44,3 miliardi di euro), seguita da Lituania al 4% (3,6 miliardi), Lettonia al 3,73% (1,6 miliardi), Estonia al 3,38% (1,4 miliardi), Grecia al 2,85% (7,1 miliardi), Norvegia al 3,35% (16,5 miliardi) e Danimarca al 3,22% (14,3 miliardi). La media complessiva della Nato si attesta nel 2025 al 2,76% del Pil, in aumento rispetto al 2,44% del 2023 e al 2,61% del 2024.
L'obiettivo dell'Alleanza Atlantica
Durante l'ultimo vertice dell'Alleanza tenutosi all'Aia a giugno è stato concordato un nuovo obiettivo: entro il 2035 dei Paesi membri il 5% del pil sarà destinato ai rispettivi eserciti, di cui il 3,5% alla difesa e l'1,5% a questioni correlate, come le infrastrutture. I nuovi target promettono di trasformare le forze armate europee e l'architettura di sicurezza del continente.
Lo sforzo di spesa è guidato dalla Germania, il cui bilancio annuale per la difesa dovrebbe raddoppiare fino a 162 miliardi di euro entro quattro anni, con 9 miliardi all'anno destinati all'Ucraina per sostenere la sua lotta contro la Russia. Quest'anno, tutti gli alleati, a eccezione del Belgio, dovranno seguire le linee guida della Nato, destinando il 20% della loro spesa per la difesa agli equipaggiamenti.
"Non immagino che, dopo aver raggiunto un cessate il fuoco o un cessate il fuoco, dovremmo aspettarci che la Russia diventi diversa da quella che era quando ha invaso l'Ucraina. Dobbiamo essere sempre pronti a difendere ogni centimetro del territorio della Nato.
E per farlo, dobbiamo assicurarci che ogni Paese membro assegni al comparto della difesa il 5% del proprio Pil", ha dichiarato l'ambasciatore statunitense presso l'Alleanza atlantica, Matthew G. Whitaker, nel corso di un'intervista rilasciata alla televisione di Stato lituana, Lrt, sottolineando che la sicurezza della Nato dipende dalle capacità individuali dei suoi 32 Stati membri.