
Il suo nome ha fatto rapidamente il giro del web nei giorni scorsi, quando l'imponente yacht "Luminance" è stato avvistato in Italia nelle acque antistanti l'Isola d'Elba e la Costa Smeralda: ora sono in tanti a chiedersi chi sia Rinat Akhmetov, il proprietario dell'imbarcazione di lusso che ha catturato l'attenzione della stampa e dei principali social network.
Akhmetov, imprenditore, dirigente sportivo e magnate ucraino, ha sborsato ben 500 milioni per il suo super yacht, consegnatogli nel 2024 dal cantiere tedesco Lürssen: lungo 138,8 metri e dotato di ogni genere di comfort, tra cui due eliporti, una piscina a sfioro, due jacuzzi, una palestra e una spa, il "Luminance" può ospitare fino a 40 passeggeri nelle sue 20 suite, oltre che un equipaggio di 24 membri.
L'origine delle sue fortune, da figlio di un minatore e di una commessa, è abbastanza controversa, e affonda le radici nel decennio 1985-1995: secondo quanto da lui dichiarato in alcune interviste, il suo merito sarebbe quello di aver effettuato degli investimenti commerciali rischiosi, poi risultati fortunati, negli anni a cavallo del crollo dell'Unione Sovietica. Coi fondi accumulati in quel periodo riuscì a fondare la Dongorbank e successivamente ad acquisire una serie di realtà industriali ucraine in declino dopo la caduta dell'URSS.
Proprio grazie a questo ulteriore investimento è stata fondata la System Capital Management, (SCM) una delle imprese industriali leader nella finanza del suo Paese. Il colosso si occupa principalmente di agricoltura, attività minerarie, energia, ingegneria, media, siderurgia e telecomunicazioni. Tramite la holding cipriota SCM Holdings, Akhmetov controlla il conglomerato multinazionale minerario-siderurgico Metinvest e il gruppo energetico DTEK.
Presidente della SCM, dell'acciaieria Azovstal
divenuta celebre nel conflitto russo-ucraino e dello Shaktar, Achmetov è ritenuto tra gli uomini più ricchi d'Ucraina, occupando secondo Forbes nel 2024 il 785º posto al mondo, con un patrimonio stimato di 4 miliardi di dollari.