I volti di Psyco

Squartamenti e necrofilia: il "macellaio" che ispirò Il silenzio degli innocenti

Il macellaio di Plainfield ha ucciso ufficialmente “solo” due donne, ma nella sua fattoria sono stati ritrovati i resti di almeno 40 persone con cimeli che hanno ispirato il film di Jonathan Demme

Una rara immagine di Ed Gein (History Channel)
Una rara immagine di Ed Gein (History Channel)
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Cosa hanno in comune “Psycho”, “The Texas Chainsaw Massacre” e “Il silenzio degli innocenti”? Sono sicuramente ottimi film, ma non solo. Tutti e tre sono stati ispirati dai crimini commessi da Ed Gein, conosciuto anche come il macellaio di Plainfield, piccola localita del Wisconsin, Stati Uniti. Un ghoul associato a molte scomparse e a diversi delitti, ma condannato ufficialmente “solo” per due omicidi: quelli di Berenice Worden e di Mary Hogan.

Ed Gein infieriva indistintamente sui vivi e sui morti, tra squartamenti e necrofilia. I suoi crimini – veri e propri atti di depravazione – hanno sconvolto non solo la piccola comunità di Plainfield, ma tutto il Paese a stelle e strisce.“Mi sembrava una brava persona, un po’ strana, come chiunque altro”, le testimonianze dei suoi concittadini dopo i macabri ritrovamenti. Una storia incredibile nella sua inumana crudeltà.

Infanzia e adolescenze da incubo

Nato a La Crosse il 27 agosto 1906 dall’amore tra il fruttivendolo alcolizzato George P. Gein e la casalinga Augusta T. Lehrke, Edward Theodore “Ed” Gein non trascorre un’infanzia semplice, anzi. La figura materna ricopre un ruolo fondamentale – in negativo – nella formazione del futuro macellaio di Plainfield: una donna timorata di Dio, luterana e fanatica religiosa, decisa a crescere i figli in uno stato di totale isolamento. Tra i tanti deliri, la donna crede che il mondo sia pieno di malvagità e che l’alcolismo e l’immortalità siano gli strumenti del diavolo. Il piccolo Ed, come il fratello minore Henry, lascia la casa solo per andare a scuola, senza riuscire a stabilire legami con i compagni di classe.

Ed Gein 2
Ed Gein in tribunale (History Channel)

Tra madre e figlio si instaura un rapporto amore-odio ai limiti dell’ossessione. Un’educazione molto rigida, tale da suscitare avversione nei confronti delle donne, “demons” per la madre. E da qui deriva il rapporto conflittuale con il genere femminile e con il sesso, al punto da raggiungere il primo orgasmo vedendo i genitori macellare un maiale.

Ed Gein va a scuola fino all’età di 14 anni, per poi iniziare a lavorare nella fattoria di famiglia. Ma la madre diventa sempre più invadente, angosciante. Emblematica la promessa – fatta insieme al fratello – di rimanere vergine per tutta la vita. Nel 1940 una tragedia scuote la famiglia: il padre George muore per problemi cardiaci. Le dinamiche nella casa cambiano e Henry inizia a non rispettare più come prima i diktat della madre.

La morte del fratello e il malore della madre

Un’altra svolta nella vita di Ed Gein è datata maggio 1944. Durante i lavori ordinari all’interno della fattoria scoppia un terribile incendio. Ed racconterà di aver perso di vista il fratello, ma una volta giunti gli agenti, li porta direttamente sul luogo dove giace il corpo senza vita di Henry. Nonostante le ferite rintracciate sulla testa del giovane, Ed non sarà mai indagato per la sua morte.

Ed Gein rimane da solo insieme alla madre nella fattoria di famiglia, ma l’unione dura pochi mesi. Colpita da un ictus, Augusta rimane paralizzata. Nel dicembre del 1945, un secondo colpo apoplettico risulta fatale. Un dolore enorme per Ed: un pianto disperato e isterico segna i funerali della donna. Un evento che spezza definitivamente la sua sanità mentale, un dramma che lo porta inesorabilmente a sprofondare nelle sue ossessioni più macabre.

Il macellaio di Plainfield

Dopo la morte della madre, Ed Gein si guadagna da vivere con piccoli lavoretti nella sua Plainfield, partecipando spesso alla trebbiatura del grano. L’uomo fa parte attivamente dalla comunità e, seppur definito da molti strambo, guadagna facilmente la fiducia di tutti. Ma dietro quell’attitudine da grande lavoratore c’è altro. Nella fattoria – un posto in completo disfacimento, senza acqua corrente e privo di elettricità – si rifugia nelle sue più intime fantasie.

Ed Gein è affascinato dalla morte, dal tetro. Appena possibile va nei cimiteri, scoperchia le tombe e ruba cadaveri. Poi non basta più neanche questo. Ma la scoperta dell’orrore avviene per caso, senza indagini approfondite. L’uomo, infatti, viene individuato e arrestato per la morte di Bernice Worden, proprietaria di una ferramente. Lui era stato l’ultimo cliente. La perquisizione della polizia conferma i sospetti, ma non solo. Il corpo di Bernice viene ritrovato decapitato e sventrato in un capanno della proprietà di Ed Gein.

Ma non è l’unica scoperta lugubre. Gli agenti individuano i resti di Mary Hogan, una barista scomparsa nel 1954 e mai ritrovata, e di molte altre persone. Ed Gein confessa solo quei due omicidi, ma i resti ritrovati nella sua abitazione lasciano pensare altro: venti nasi, frammenti e ossa integre, teschi, vulve, unghie. Fino ai dettagli raccapriccianti: un cranio trasformato in una scodella, le sedie foderate con la pelle umana, ciondoli con i capezzoli e maschere facciali appese per la casa a scopo decorativo. Un modus operandi che gli fa guadagnare il soprannome di macellaio di Plainfield.

silenzio degli innocenti
Jame Gumb, noto come Buffalo Bill, il killer de Il silenzio degli innocenti

Confessione e processo

Dopo trenta ore di silenzio, Ed Gein chiede una fetta di torta alle mele e comincia a confessare tutto. Nonostante la sua versione, gli investigatori non hanno dubbi: l’uomo è un serial killer necrofilo reduce da un viaggio nella follia. Solo qualche timida ipotesi di cannibalismo. Nel corso della perquisizione, gli agenti scoprono la camera della madre perfettamente intatta, ben curata, a differenza del resto dell’abitazione, piena di spazzatura e di orrori vari.

Ed Gein aveva trasformato la casa in una sorta di santuario in memoria della madre. Ma non solo. Aveva il desiderio di cambiare sesso e per questo motivo – racconterà – aveva anche indossato i genitali femminili. E ancora: esperimenti medici nazisti, consumo ossessivo di pornografia e romanzi horror, studio tormentoso dell’anatomia umana.

Il 6 gennaio 1958 cominciano le udienze per determinare se Gein sia in grado di sostenere il processo. Gli specialisti affermano che il macellaio di Plainfield soffre di schizofrenia, è soggetto ad allucinazioni ed è convinto di essere uno strumento di Dio in grado di resuscitare i morti. Gein viene dunque ritenuto malato di mente e impossibilitato a sostenere il processo. Viene rinchiuso per circa dieci anni in un ospedale psichiatrico, per poi tornare a processo: dopo nove giorni, viene dichiarato colpevole e rispedito al manicomio criminale fino alla fine dei suoi giorni.

La nascita del mito

Anthony Perkins in Psycho
Anthony Perkins nei panni di Norman Bates in “Psyco”, film tratto dalle vicende reali di Ed Gein

La vicenda di Ed Gein è entrata a fare parte della cultura di massa già subito dopo gli sconvolgenti ritrovamenti. Robert Bloch nel 1959 mette la firma sul romanzo “Psycho”, poi traslato sul grande schermo dal genio di Alfred Hitchcock. Il suo Norman Bates è entrato a fare parte della storia della settima arte. Ma non solo. La storia criminale del mostro statunitense hanno ispirato Leatherface in “The Texas Chainsaw Massacre" e Buffalo Bill ne “Il silenzio degli innocenti”. Tutti personaggi che hanno contribuito con forza a evocare le paure più profonde dell’essere umano e che ancora oggi rappresentano un simbolo di terrore.

Ma nulla sarà mai terrificante come l’originale.

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