
Quattro persone, tra cui un agente di polizia, sono morte in una sparatoria avvenuta in un grattacielo nel cuore di Manhattan. A premere il grilletto è stato Shane Devon Tamura, 27 anni, originario di Las Vegas, che dopo aver aperto il fuoco si è tolto la vita. Le autorità hanno reso nota la sua identità durante una conferenza stampa, sottolineando che l’uomo soffriva di disturbi mentali.
Il viaggio verso la strage
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, Tamura ha lasciato il Nevada in auto, attraversando il Colorado il 26 luglio e il Nebraska il giorno seguente. Ha poi raggiunto il New Jersey, dove ha soggiornato fino alle 16 del 28 luglio, prima di dirigersi verso New York City. Una volta arrivato a Manhattan, ha parcheggiato la sua BMW nera su Park Avenue, è sceso dal veicolo impugnando un fucile d’assalto M4 e ha fatto irruzione in un edificio che ospita alcune tra le più importanti istituzioni finanziarie del mondo.
Obiettivi nel cuore del potere finanziario
Il grattacielo in questione è sede di Blackstone, il più grande hedge fund a livello globale, nonché della National Football League (NFL), della multinazionale di consulenza KPMG, della Deutsche Bank e della società immobiliare Rudin Management. Le autorità non hanno ancora chiarito se Tamura avesse un obiettivo specifico o se l'attacco fosse indirizzato genericamente contro simboli del potere economico.
Il passato sportivo e il sospetto della CTE
Il passato di Shane Tamura nel football americano è oggi al centro delle indagini. Ex giocatore a livello universitario, Tamura avrebbe subito nel corso della sua attività agonistica diversi traumi cranici, fattori che potrebbero essere collegati a una possibile encefalopatia traumatica cronica (CTE), una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il cervello di chi ha subito colpi ripetuti alla testa.
Un elemento chiave emerso dall'inchiesta è la presenza di un biglietto, ritrovato dalle autorità, in cui Tamura chiedeva che il suo cervello venisse analizzato dopo la morte. Un dettaglio che sembra confermare il sospetto che lo stesso killer fosse consapevole del proprio deterioramento mentale, forse temendo di essere affetto dalla sindrome che, negli ultimi anni, è stata diagnosticata post mortem in numerosi ex atleti professionisti. La CTE può portare a gravi alterazioni dell’umore e della personalità: depressione, disturbi cognitivi, impulsi violenti, paranoia. In passato, è stata associata ad altri episodi di suicidio o stragi compiute da ex atleti del football.
Un gesto estremo, tra malessere e violenza
Mentre la città di New York resta sotto shock per la brutalità dell'attacco, le autorità continuano a lavorare per chiarire ogni dettaglio del caso. Non è ancora noto se Tamura abbia agito in maniera del tutto isolata, né se avesse legami specifici con le realtà ospitate all'interno del grattacielo.
L’episodio riaccende un dibattito mai sopito negli Stati Uniti: l’accessibilità alle armi d’assalto, la gestione della salute mentale, e l’impatto a lungo termine di sport ad alto contatto come il football americano. Temi delicati e complessi, che intrecciano sicurezza pubblica, cultura sportiva e sistemi sanitari.