Cronaca internazionale

Tensione nei cieli del Mar Nero: caccia russo intercetta drone Usa

Un Su-30 si è alzato in volo oggi per intercettare un drone da ricognizione americano sul Mar Nero che si avvicinava al confine russo: tensione nei cieli

Tensione nei cieli del Mar Nero: caccia russo intercetta drone Usa

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Si alza la tensione nei cieli del Mar Nero. Come reso noto dal Centro nazionale della Difesa russo, citato dall'agenzia nazionale Tass, un jet militare russo Su-30 si è alzato in volo per intercettare un drone statunitense MQ-9A Reaper sopra il Mar Nero. "Il27 agosto 2023, gli strumenti di controllo aereo russi hanno rilevato un obiettivo aereo che si avvicinava al confine di stato sul Mar Nero" riporta la nota. Un caccia Su-30 è stato così inviato sul posto per "identificare il bersaglio aereo" e "prevenire la violazione del confine." L'equipaggio del caccia russo, sottolinea il Centro nazionale della Difesa di Mosca, "ha identificato il bersaglio aereo come un veicolo aereo senza pilota statunitense MQ-9A Reaper", si legge. Secondo il Centro, il drone è volato via dal confine russo quando il caccia russo si è avvicinato.

Sale la tensione nel Mar Nero

Bagnando Ucraina, Russia e tre paesi della Nato, notava recentemente il New York Times, talvolta trascurato durante la guerra, il Mar Nero è diventato un "calderone sempre più pericoloso di tensioni militari e geopolitiche", a maggior ragione a seguito alla decisione di Mosca del mese scorso di sospenndere l'accordo sul grano. "Il Mar Nero è ora una zona di conflitto: una zona di guerra importante per la Nato quanto l’Ucraina occidentale", spiega al Nyt Ivo Daalder, ex ambasciatore americano presso la Nato, ora direttore Chicago Council on Global Affairs. Dopo essersi ritirata dall’accordo sul grano, Mosca ha infatti preso di mira i porti ucraini del Mar Nero per ostacolare le spedizioni di grano, essenziali per l'economia ucraina: Kiev ha replicato con attacchi alle navi russe facendo largo uso di droni marittimi.

Kiev colpisce le piattaforme petrolifere

Ora, come riferisce un rapporto del Ministero della Difesa britannico, citato da Business Insider, i combattimenti nel Mar Nero si stanno concentrando attorno alle piattaforme petrolifere e del gas. "Le piattaforme sono gestite dalla società Chernomorneftegaz, che fu sequestrata dalle autorità filo-russe durante l'annessione del 2014", afferma il rapporto. L'Ucraina, riferisce lo stesso, avrebbe colpito "diverse piattaforme controllate dalla Russia". La scorsa settimana, riporta il medesimo rapporto britannico, un jet da combattimento russo ha distrutto a una piccola imbarcazione militare ucraina che operava vicino a una piattaforma nella zona nord-occidentale del Mar Nero. Le piattaforme contengono preziose risorse naturali e possono "essere utilizzate anche come basi di dispiegamento avanzate, siti di atterraggio per elicotteri e per posizionare sistemi missilistici a lungo raggio", osserva il ministero, sottolineando l'importanza strategica del loro controllo.

Perché il Mar Nero è fondamentale per Mosca

Per secoli, ricorda la rivista Foreign Affairs, la Russia ha considerato il Mar Nero un elemento centrale per la propria sicurezza. Caterina la Grande annesse la Crimea strappandola agli ottomani nel 1783 e il suo consorte, il principe Grigory Potemkin, fondò la flotta del Mar Nero a Sebastopoli quello stesso anno. Nel diciannovesimo secolo, la Russia poteva competere con le maggiori potenze europee e con l'Impero Ottomano per nel Mar Nero, ma fu solo con la Guerra Fredda che l’Unione Sovietica divenne la potenza dominante nella regione. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, tuttavia, Mosca ha perso la sua tradizionale influenza: Georgia e Ucraina sono diventate indipendenti e hanno stretto rapporti con l’Occidente, mentre Bulgaria e Romania hanno aderito alla Nato nel 2004.

Influenza che la Federazione russa ha tentato di riconquistare, in parte, a seguito dell'annessione della Crimea del 2014.

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