Terroristi, serial killer e capi narcos: ADX Florence, la vera Alcatraz d'America

Trump propone di riaprire Alcatraz, ma l’America ha già il suo supercarcere. Massima sicurezza, isolamento 23 ore su 24 e detenuti tra i più pericolosi: terroristi, serial killer e spie

Terroristi, serial killer e capi narcos: ADX Florence, la vera Alcatraz d'America
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"Ci andranno i criminali più spietati e violenti d'America". Donald Trump non ha dubbi, bisogna riaprire il carcere di Alcatraz per mettere al sicuro gli americani. Eppure gli Stati Uniti dopo la chiusura della famigerata prigione federale che si trova su una piccola isola al largo di San Francisco, sono andati avanti e si sono ricostruiti una nuova Alcatraz. Oggi la prigione per antonomasia, quella più sicura e impenetrabile del mondo è l’ADX Florence, un istituto nel cuore del Colorado tra le Montagne Rocciose.

ADX Florence, la prigione simbolo d’America

Una decina di anni fa il New York Times ha dedicato un lungo reportage alla struttura raccontando di come Florence rappresenti una profonda variazione nelle politiche penitenziarie americane. Edificata nel 1994, l'istituto rappresenta l'apice di una corrente di pensiero nuova che, scrive il Times, "accantona i sogni astratti di riabilitazione in favore di un'architettura del controllo". Non solo. È anche l'apice di un lungo percorso intrapreso dagli Stati Uniti, e cioè l'approccio all'uso dell'isolamento come misura detentiva.

Il complesso di ADX Florence visto dall'alto
Il complesso di ADX Florence visto dall'alto

Vita in isolamento: 23 ore al giorno in una cella

Oggi tutte le persone incarcerate nel penitenziario rimangono in isolamento 23 ore su 24. Vivono tutta la loro esistenza in una cella grande circa 6 metri quadrati e tutto inizia e finisce lì dentro. Lo spazio "di vita" è limitatissimo, quasi come quello che ogni turista può vedere quando visita l'Alcatraz originale: una finestra di 4 pollici (circa 10cm), una doccia con il timer, una mensola per la tv (che si ottiene in caso di buona condotta), una mensola e un tavolo, il tutto a fianco del water.

Emblematico il racconto di un detenuto: "Sto seduto in una piccola scatola dove ho massimo tre metri per camminare, questo piccolo buco è diventato il mio mondo, la mia sala da paranzo, la sala di lettura e scrittura, il luogo in cui dormo, cammino, urino e defeco. Vivo virtualmente in un bagno, e questo concetto non abbandona la mia mente da anni".

Un’ora d’aria, solitudine perennemente sorvegliata

Anche l'ora fuori dal "buco" è roba da poco. Ogni settimana ai detenuti vengono concesse 10 ore di esercizio fuori dalle celle alternando momenti in una palestra al chiuso, limitatissima con al massimo una sbarra per trazioni, con visite di gruppo nel cortile esterno, dove i detenuti restano comunque confinati in gabbie singole. Il resto è un viaggio eterno nella solitudine. I pasti vengono passati attraverso una fessura nella porta della cella e tutte le interazioni con altre persone avvengono sempre attraverso una porta. Secondo Amnesty, scrive il Times, a Florence un detenuto può passare giorni senza interagire con un altro essere umano.

Chi sono i detenuti di Florence

Ma Florence è famosa soprattutto per i suoi detenuti. Secondo l'ultimo censimento gli internati sono 357 e rappresentano un catalogo degli incubi d'America: terroristi internazionali, attentatori domestici e serial killer. Nutrita è la pattuglia dei terroristi stranieri. È il caso del francese Zacarias Moussaoui, operativo di Al Qaeda che aiutò gli attentatori dell'11 settembre ad ottenere lezioni di volo fornendo anche soldi e appoggio. Insieme a lui ci sono anche altri esponenti dell'organizzazione di Osama Bin Laden, come Sulaiman Abu Ghaith, portavoce e genero dello Sceicco del terrore. E ancora, il pakistano Ramzi Yousef, che sta scontando 240 anni di carcere per l'attentato al World Trade Center del 1993.

Tra i carcerati c'è anche Dzhokhar Tsarnaev autore della strage alla maratona di Boston nel 2013, Terry Nichols co-cospiratore estremista che prese parte all'attentato di Oklahoma City del 1995. In carcere anche l'estremista cristiano del gruppo Armata di Dio, Eric Rudolph. Con lui anche personaggi come Glendon Scott Crawford, che con un complice tentò di far detonare un'arma batteriologica in una scuola islamica e di attentare alla vita di Barack Obama. E il duo Adam Fox e Barry Croft, esponenti del movimento dell'Alt-Right Boogaloo Boys che nel 2020 progettarono di rapire la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer.

Nei corridoi c'è spazio anche per alcuni "re" dei narcos come Joaquín "El Chapo" Guzmán, Luis Felipe, leader del ramo newyorkese dei Latin Kings e Fotios "Freddy" Geas, membro della famiglia mafiosa Genovese. A Florence ci sono pure persone accusate di spionaggio. È il caso dell'ingegnere Noshir Gowadia, tra i principali responsabili del progetto del bombardiere stealth B-2 che ha venduto segreti alla Cina; Peter Debbins, che avrebbe venduto segreti alla Russia e Joshua Adam Schulte che avrebbe passato materiale classificato a WikiLeaks.

E infine c'è l'inquietante campionario di serial killer.

Per un periodo nel carcere transitò anche Theodore Kaczynski, unabomber, mentre oggi ospita persone del calibro di Michael Swango, ex medico responsabile della morte di diversi pazienti per avvelenamento che ha chiesto di essere mandato proprio a Florence per questioni di sicurezza.

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