"Giorno pericoloso per l'America". Il processo di Trump alle battute finali

L'avvocato di Trump, Todd Blanche, nella sua arringa finale sta esponendo alla giuria le ragioni per le quali l'ex presidente è not guilty, non colpevole

"Giorno pericoloso per l'America". Il processo di Trump alle battute finali
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Donald Trump "è innocente". Al contrario, il suo grande accusatore, il suo ex avvocato e fixer Michael Cohen, "ha mentito". L'avvocato di The Donald, Todd Blanche, nella sua arringa finale sta esponendo alla giuria le ragioni per le quali l'ex presidente è not guilty, non colpevole. Blanche sta cercando di mettere in discussione la credibilità di Cohen, che nella sua testimonianza ha messo Trump al centro dello schema attraverso il quale la pornostar Stormy Daniels venne pagata 130mila dollari per garantirsi il suo silenzio su una presunta passata relazione sessuale con il tycoon. I riflettori sono dunque puntati sull'udienza del processo di New York contro l'ex presidente statunitense, entrato nella fase conclusiva e dove sono esposte le arringhe finali di difesa ed accusa.

La difesa di Trump

Secondo l'accusa, Cohen sarebbe stato ricompensato con 420mila dollari, illecitamente inseriti nella contabilità della Trump Organization come "spese legali". "Cohen vi ha mentito", ha aggiunto Blanche rivolto alla giuria. Dopo le argomentazioni della difesa, spetterà all'accusa pronunciare la propria arringa conclusiva. La parola passerà quindi alla giuria, che potrebbe raggiungere il verdetto entro la fine di questa settimana.

In ogni caso, la difesa di Donald Trump ha annunciato che l'arringa conclusiva durerà fino a due ore e mezza. L'accusa ha annunciato quasi il doppio del tempo, circa quattro ore e mezza. Le due parti concluderanno oggi gli interventi nell'aula al quindicesimo piano della Corte Suprema dello stato di New York. I dodici giurati si riuniranno domani per deliberare.

Trump è imputato per 34 reati legati alla falsificazione di documenti fiscali, per nascondere il pagamento in nero, nel 2016, allo scopo di comprare il silenzio di due donne che avevano minacciato di rivelare, in piena campagna elettorale, di aver fatto sesso con il tycoon e, a quel tempo, candidato presidenziale.

Il messaggio di The Donald

"Questo è un giorno molto pericoloso per l'America", ha intanto detto ai giornalisti Donald Trump. "Abbiamo un caso giudiziario truccato che non avrebbe mai dovuto essere portato avanti", ha dichiarato fuori dall'aula del tribunale di Manhattan mentre tre dei suoi cinque figli - Don Jr, Eric e Tiffany - erano dietro di lui. Come detto, l'avvocato difensore del tycoon ha dato il via all'ultima giornata di discussioni, dicendo alla giuria che "il presidente Trump è innocente". "Non c'era alcuna intenzione di frodare e oltre a ciò non c'era alcuna cospirazione per influenzare le elezioni del 2016 da parte del presidente Trump", ha spiegato aggiungendo che il suo assistito "non ha commesso alcun reato e il procuratore distrettuale non ha sostenuto l'onere della prova".

Come spiegato, Trump è accusato di 34 capi d'imputazione incentrati sulla falsificazione di documenti fiscali per nascondere il pagamento con fondi elettorali di due donne, la pornostar Stormy Daniels e l'ex modella di Playboy Karen McDougal, che in piena campagna presidenziale del 2016 avevano minacciato di rivelare di aver avuto, in passato, rapporti sessuali con il tycoon. Lo scandalo, pronto a scoppiare a pochi giorni dalle elezioni, avrebbe potuto avere effetti devastanti su Trump, che poche settimane dopo venne eletto presidente degli Stati Uniti, dopo aver battuto Hillary Clinton.

Il tycoon ha sempre respinto le accuse: ha negato di aver mai avuto rapporti con le due donne e di aver pagato il suo ex avvocato tuttofare Michael Cohen, che aveva anticipato i soldi alla porno attrice. Gli assegni firmati da Trump a favore di Cohen, sostiene l'ex presidente, facevano parte degli onorari che mensilmente aveva pagato al suo legale e non come restituzione dei soldi anticipati. Per condannare Trump i giurati devono raggiungere l'unanimità.

Secondo gli analisti che hanno seguito queste quasi cinque settimane di processo, è difficile ma non impossibile: i giurati non devono raggiungere l'unanimità su un singolo reato, ma ritenere che il tycoon abbia commesso uno dei reati che gli sono contestati.

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