Cronaca internazionale

Scioglieva il viagra nel caffè dei colleghi: il mistero della donna delle pulizie

La presunta responsabile nega tutto, nonostante il contenuto dei filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza interne

Scioglieva il viagra nel caffè dei colleghi: il mistero della donna delle pulizie

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L'accusa è quella di tentato avvelenamento, per avere, secondo i suoi colleghi di lavoro, disciolto delle pastiglie di viagra nel caffè fornito in ufficio: la protagonista della vicenda è Karen Beale, una donna delle pulizie di Dover, in Inghilterra. La diretta interessata, come riferito dal The Telegraph, ha negato ogni responsabilità in tribunale, nel processo che la vede come unica indagata.

L'imputata 62enne Karen Beale aveva prestato servizio per sette anni presso la Envirograf, società che si occupa della produzione di sistemi di sicurezza antincendio. Tutto questo fino al 2018, quando accadde qualcosa di inquietante: uno degli impiegati notò infatti all'interno della sua tazza di caffè solubile Nescafé una sostanza estranea: oltre al sapore inusuale, nel liquido galleggiavano dei singolari granelli di colore blu e bianco. Informata dei fatti, la polizia scoprì che due barattoli di caffè contenevano una serie di "ingredienti" anomali, tra cui il Sildenafil, sostanza utilizzata per la disfunzione erettile venduta con il marchio Viagra, nonché un altro farmaco per il colesterolo alto. "Non quello che ti aspetteresti di avere in un Nescafé", ha dichiarato il pubblico ministero Matthew Hodgetts durante il processo.

Insospettiti e preoccupati per l'accaduto, i dipendenti della ditta iniziarono ad analizzare minuziosamente i filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza interna dell'ufficio, scoprendo i movimenti più che sospetti di Karen Beale. L'attenzione ricadde in particolar modo su un filmato della durata di 13 minuti: con indosso un paio di guanti di lattice blu, la donna prendeva un barattolo di caffè, lo scuoteva e rimuoveva quindi il coperchio prima di rimetterlo al suo posto su uno scaffale."L'imputato aveva già inserito qualcosa al suo interno, e stava semplicemente controllando che fosse ancora lì", ha detto Hodgetts. In un'altra clip, Karen Beale armeggiava nuovamente in modo sospetto, tirando giù la manica della tuta per coprire l'arto, secondo l'accusa, ed evitare così di lasciare impronte digitali.

Nonostante le prove, tuttavia, l'ex dipendente continua a professarsi innocente. "Nel filmato, mi trovo in quella stanza perché mi era stato chiesto di controllare il caffè dal momento che un collega aveva il dubbio che qualcuno del personale notturno lo stesse avvelenando", ha dichiarato la 62enne, come riferito dal Daily Star. "Io dovevo semplicemente dare un'occhiata e controllare che fosse tutto ok.

Sono davvero innocente", ha concluso l'imputata.

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