"Violano la Costituzione": la sfida del miliardario Usmanov alle sanzioni tedesche
28 Febbraio 2023 - 12:37Per Alisher Usmanov, miliardario uzbeko spesso residente in Germania, l'inclusione nelle sanzioni europee viola la Costituzione tedesca: il magnate ha fatto ricorso sostenendo di non aver avuto alcuna responsabilità nell'invasione dell'Ucraina
Alisher Usmanov, miliardario uzbeko incluso nella lista di persone colpite da sanzioni dopo lo scoppio della guerra russo-ucraina, sta preparando un ricorso alla Corte Federale Costituzionale di Karlsruhe, in Germania, per protestare contro un'inclusione a suo avviso ritenuta illegittima. Il magnate della metallurgia, accreditato prima della guerra di un patrimonio di oltre 14 miliardi di euro, ritiene che non avendo avuto ruolo alcuno nella programmazione e nella messa in campo dell'invasione russa dell'Ucraina la sua messa ai margini delle opportunità di business e l'impossibilità a mettere piede sul suolo europeo siano arbitrarie.
Al giurista tedesco Dietrich Murswiek è stato richiesto dall'ambasciata dell'Uzbekistan in Germania di redigere un verbale riguardante il caso Usmanov nei confronti del massimo tribunale della Germania a sostegno della causa dell'imprenditore che ritiene illegittime le sanzioni nei suoi confronti e ha appellato a Karlsruhe. Il motivo del ricorso presentato sul suolo tedesco, ricorda il Suddeutsche Zeitung, è legato al fatto che prima della guerra Usmanov risiedeva a lungo durante l'anno in una tenuta presso le montagne di Tegernsee, in Baviera. Da allora Usmanov vive stabilmente a Taskhent, capitale dell'Uzbekistan, e in virtù della sua vicinanza al presidente Vladimir Putin gli è stato sequestrato il maxi yacht da 156 metri valutato mezzo miliardo di euro, il "Dibar",ufficialmente di proprietà della sorella e oggi sotto sigillo ad Amburgo.
Il ricorso sul Usmanov si fonda sulla volontà di ribadire che le sanzioni ad personam dell'Europa violino la "dignità umana" e soprattutto "il principio di responsabilità individuale della Costituzione tedesca". In altre parole: Usmanov può essere stato socio in affari di molti oligarchi russi, ha in passato avuto un rapporto positivo con Putin ma con la guerra non c'entra nulla. E non può essere punito per il suo scoppio con il congelamento di beni, asset e opportunità di business.
Murswieck è affiancato nella causa da Peter Gauweiler, avvocato di Monaco e a lungo esponente della Csu, il partito che da decenni governa la Baviera ed è la costola locale della Cdu, ai massimi livelli. I due vogliono difendere la posizione di Usmanov facendo leva sull'assenza di addebiti a monte che possano giustificare la sua presenza nella lista dei sanzionati a meno della volontà di rendere i magnati "ostaggi della politica estera" come "strumenti per fare pressione" sul Cremlino e Putin.
Il ricorso, qualora dovesse andare in porto, sarà di peso. Tanto che anche la prestigiosa Suddeutsche Zeitung ne ha parlato con attenzione: "Se i giudici di Karlsruhe si schiereranno dalla parte di Usmanov, una tale decisione funzionerà a favore di tutti gli altri miliardari, oligarchi e uomini d'affari pro-Cremlino che sono caduti sotto le sanzioni dell'Ue. La domanda è fondamentale: quanto sono efficaci le misure contro quei super-ricchi che, secondo l'Ue, sostengono il sistema di Putin, contribuendo così almeno indirettamente alla guerra contro l'Ucraina?". Quesito che secondo Usmanov e i suoi legali si infrange di fronte alla necessità di provare le accuse contro un soggetto prima di poterlo sanzionare o punire.
E il ricorso di Karlsruhe può aprire, in quest'ottica, un precedente importante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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